Chiara Gualzetti, il ricordo al Veronelli ora è indelebile

L’aula di informatica dell’istituto intitolata alla 16enne uccisa. La preside De Vivo: "Da un dolore indicibile troviamo la forza per rinascere"

I genitori di Chiara assieme alle autorità durante la scopertura della targa

I genitori di Chiara assieme alle autorità durante la scopertura della targa

Valsamoggia (Bologna), 29 maggio 2022 - Inciso per sempre sulle pareti della sua scuola il ricordo di Chiara Gualzetti, la quindicenne di Monteveglio uccisa lo scorso 27 giugno in un prato ai piedi del colle sul quale sorge l’Abbazia.

La ragazza accoltellata e picchiata dal coetaneo per il quale in aprile si è aperto il processo con rito abbreviato, frequentava infatti la sede coordinata del Veronelli, a Crespellano. Ed è all’ingresso dell’aula di informatica che la quindicenne aveva frequentato, nella 2ªA, che ieri mattina è stata scoperta la targa di intitolazione dello spazio di studio e formazione dotato di 24 computer ed attrezzature informatiche nel quale i futuri operatori del settore turistico-gastronomico imparano ed applicano le tecniche dell’informazione e della comunicazione.

Un percorso di memoria che il consiglio di istituto del Veronelli aveva imboccato già nel luglio 2021, con la precedente dirigente scolastica Tiziana Tiengo, nella immediatezza della scomparsa e raccogliendo le istanze avanzate da tutta la comunità scolastica.

Subito dopo la scuola aveva deliberato di intitolare un’aula alla studentessa.

Un testimone raccolto con determinazione dalla dirigente scolastica Rosalba De Vivo, che nei mesi seguenti ha istruito l’iter normativo burocratico tenendosi sempre in contatto e in comunanza di obiettivi con i genitori Vincenzo e Giusi, acquisendo i pareri delle autorità: dal prefetto alla Giunta comunale, con l’autorizzazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Bologna nella persona del dirigente Giuseppe Antonio Panzardi, il quale ieri mattina non ha saputo trattenere la commozione nel suo intervento che ha anticipato lo svelamento della targa: "Questa iniziativa è importante per dare memoria ad un fatto tragico che ha segnato la comunità. Mi fa pensare alla Canzone di Marinella, ispirata a Fabrizio De Andrè da un fatto di cronaca che lesse in un giornale".

"Non vorrei mai avere vissuto una situazione come questa – ha esordito invece la De Vivo –. Da una tragedia e da un dolore indicibile dobbiamo trovare la forza per rinascere come comunità educante. L’incontro di oggi rappresenta anche una tappa del percorso intrapreso dai genitori, fatto di momenti intimi e di eventi pubblici, un percorso volto al ricordo per cercare di trarre da un evento doloroso tutta l’energia e la forza per ripartire. Questo non è solo un ricordo, ma è una dedicazione permanente. La scuola ha assicurato alla famiglia di volere collaborare per tutte le future iniziative di solidarietà e beneficenza in nome di Chiara, affinchè giustizia sia fatta. L’intitolazione è motivata dalla volontà che il nome e la memoria della fanciulla dalle pregiatissime doti umane e qualità rimanga indelebile".

Il sindaco Ruscigno, di fronte ai ragazzi della classe di Chiara, oggi la Terza A, presente alla cerimonia, ha accennato alle iniziative che verranno intraprese dall’associazione L’Arco di Chiara e da Radioimmaginaria, l’emittente condotta dagli adolescenti e rivolta agli adolescenti, che a seguire ha presentato un Podcast realizzato a Monteveglio col racconto della vicenda e la raccolta di tante testimonianze, a partire dai genitori. "Vogliamo mettere in campo tutto il bello che una ragazza entusiasta come Chiara avrebbe fatto di positivo nella sua vita", ha detto il sindaco.

 

 

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