Via Saffi allagata a Bologna, esposto in procura

Presentato da Fd’I: “Accertare tutte le responsabilità”. Oggi è di nuovo allerta rossa per le piogge

Bologna, 14 maggio 2023 – Via Saffi allagata due volte, i danni ai negozi, la strada bloccata per ore e il traffico in tilt.

Il maltempo continua e sono troppi i disagi, con il torrente Ravone ’osservato speciale’ e un mantra ripetuto da giorni dalle opposizioni: "Matteo Lepore sapeva dei problemi del canale". Il passo successivo dello scontro, è un esposto che il gruppo di Fratelli d’Italia in Comune presenterà alla Procura della Repubblica per chiedere di accertare le responsabilità di quanto accaduto in via Saffi.

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"A questo punto chiediamo che sia la Procura ad accertare i veri responsabili dopo che da giorni assistiamo ad un continuo scaricabarile", tuona Stefano Cavedagna, capogruppo Fd’I in consiglio comunale. E aggiunge: "A una settimana appena dall’esondazione precedente, che ha causato ingenti danni e disagi, il problema si ripresenta tale e quale, come se nulla fosse. Chiediamo di sapere chi è responsabile di quanto successo e della carente manutenzione del Ravone, come ha già chiesto il vice ministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami la settimana scorsa. Ad oggi non sono state fornite risposte sulle responsabilità, ma la giunta comunale si è subito espressa, in risposta ai nostri question time , dicendo che era tutto sotto controllo, ed invece è accaduto di nuovo, in appena un’ora di pioggia".

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In sintesi, il meloniano punta il dito contro la giunta Lepore "che non ha fatto nulla, ma ha persino mentito ai cittadini di Bologna. Per questo, quindi – dice – presentiamo a firma di tutto il gruppo Fd’I in consiglio comunale un esposto alla Procura, perché si abbia certezza di questa criticità, di cui il Comune sapeva da tempo, anche perché ne aveva previsto i lavori durante il cantiere del tram. Come si fa, di fronte ad una situazione così critica ad aspettare così tanto tempo e legare questi lavori a quelli della Linea Rossa? Bologna non ha bisogno del tram, ma di una vera manutenzione stradale e dei corsi d’acqua", insiste il capogruppo meloniano.

Da Palazzo d’Accursio, intanto, alla luce degli ultimi giorni, filtra che si stanno facendo valutazioni per interventi diversi e più incisivi, ma non c’è ancora nulla di definito. Se, infatti, si dovessero rispettare i tempi previsti dal cronoprogramma del tram, ci vorrebbero dai tre ai nove mesi prima d’intervenire sul canale del Ravone, come previsto dal progetto esecutivo della linea Rossa.

Insomma, per una soluzione definitiva ci sarebbe ancora da attendere. Per questo a puntare il dito c’è anche Gian Marco De Biase (Bologna Ci Piace), sottolineando come "l’amministrazione sapesse da anni della condizione problematica del torrente che transita sotto il manto stradale, rimandando i lavori di consolidamento e di messa in sicurezza, inserendoli nel pacchetto legato alla realizzazione del tram". Da qui, insiste il civico, "Lepore non scarichi tutte le colpe sui proprietari degli immobili, ma si assuma le proprie responsabilità".

ros. carb.

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