Villa Inferno, il Riesame conferma: "Niente carcere per gli indagati"

Invariate le misure cautelari, avvocati soddisfatti. Ma riformulato per tutti il reato di spaccio: esclusa la lieve entità

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di Federica Orlandi

Confermate le misure disposte dal gip Letizio Magliaro. Lo ha deciso il Riesame, che ieri ha deciso sull’appello del pm Stefano Dambruoso contro le misure nei confronti degli indagati di ’Villa Inferno’, "ammorbidite" dal gip rispetto alle richieste della Procura. Nessuno in carcere, quindi; confermati i domiciliari a Luca Cavazza e Fabrizio Cresi, l’obbligo di firma agli altri quattro coinvolti (l’agente immobiliare P.R., l’avvocato U. M., l’ingegnere M. M. e il barman F. F.).

Accolte però, alcune richieste formulate dal pm: in particolare sulla posizione di P.R., per cui due capi d’imputazione su tre (spaccio e pornografia minorile) sono stati aggravati. Resta però confermata l’esclusione dell’accusa di induzione alla prostituzione minorile "Di questo siamo particolarmente soddisfatti – sottolinea il suo avvocato Giulia Bellipario –: è l’unico tra gli indagati" per cui è caduto questo capo d’imputazione. Per un’eventuale impugnazione circa la riformulazione degli altri capi "aspettiamo le motivazioni", sottolinea Bellipario.

Anche per gli altri indagati il Riesame presieduto dal giudice Paola Palladino ha riformulato l’accusa di spaccio eliminando l’ipotesi della "lieve entità". Soddisfatti, in linea di massima, gli avvocati degli indagati.

In attesa delle motivazioni, l’avvocato di Luca Cavazza Massimiliano Bacillieri (che lo difende con il collega Ercole Cavarretta) anticipa l’intenzione di "avanzare un’istanza di rimessione in libertà" del 27enne ai domiciliari. L’avvocato Donata Malmusi, per Cresi, valuterà "se sottoporre al giudice novità in base alle quali chiedere di modificare la misura. Intanto, siamo contenti che il tribunale abbia confermato la posizione del gip Magliaro sulle misure". Conferma il difensore di M.M., l’avvocato Gabriele Bordoni: "Pare che il tribunale abbia escluso il rapporto diretto cocaina-prestazioni sessuali, nodo dell’indagine: potrebbe trattarsi di una svolta". Gli avvocati Bruzzi e Toschi, per U.M.: "Abbiamo apprezzato sia stata respinta l’istanza del pm di una misura più severa, ma in attesa di leggere le motivazioni prendiamo atto del fatto che due giudici si siano espressi in maniera difforme sullo stesso capo".

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