ANDREA BONZI
Cultura e spettacoli

Fagiolino e Sganapino fra tradizione e risate

Sono i burattini più famosi della città che affondano le radici nella Storia. Alla loro scoperta e a quella del teatro delle marionette con Riccardo Pazzaglia

Riccardo Pazzaglia e i suoi burattini

Riccardo Pazzaglia e i suoi burattini

Bologna, 5 maggio 2023 – Due facce della stessa medaglia: la bolognesità. Fagiolino e Sganapino sono i burattini nostrani più famosi: il primo con la cuffia bianca in testa, il secondo con il naso rosso. Entrambi amanti della buona tavola – ad avercene, visto che spesso sono costretti a mangiare “i buchi dei maccheroni” – e pronti a difendere i più deboli, se necessario brandendo un bastone. "Ma solo perché sono ‘teste di legno’, come rimarchiamo sempre davanti ai bambini, e dunque possono prendersi a mazzate senza farsi male": a guidarci nei segreti dell’arte del “teatro dei burattini” è Riccardo Pazzaglia, che porta avanti questa tradizione da oltre trent’anni ed è stato recentemente insignito della Turrita d’argento. È lui infatti l’ospite della puntata di oggi del nostro podcast ‘il Resto di Bologna’ che potete ascoltare qui, oppure sulle principali piattaforme (Spotify, Apple e Google Podcast).

L’obiettivo di Pazzaglia, con l’associazione ‘Burattini a Bologna’, è tenere viva questa tradizione, una tra le più antiche legate al teatro di figura. Gli albori, infatti, risalgono addirittura al Settecento, ma nella nostra città i pionieri riconosciuti sono Filippo e Angelo Cuccoli, padre e figlio, celebri per i loro spettacoli in piazza Maggiore: il mestiere del burattinaio, per antonomasia girovago, diventa così stanziale. Le storie prendono le mosse da canovacci della commedia dell’arte, ogni figura ha una voce propria, si fa grande uso del dialetto e dei motti popolari. "Ben presto i burattini diventano un’arte del popolo per il popolo", sottolinea Pazzaglia.

I personaggi si affermano rappresentazione dopo rappresentazione: a Fagiolino, la cui origine risale al XVIII secolo, si affianca Sganapino, creato da Augusto Galli nel 1877. "Si può dire che in tutti questi anni Fagiolino e Sganapino siano cresciuti – racconta Pazzaglia –. Inizialmente erano ragazzi e vivevano avventure tratte da un vastissimo repertorio che andava dalle leggende popolari all’opera lirica, passando per le commedie di Shakespeare e Goldoni. Poi, sono cresciuti: Fagiolino lo troviamo in età da matrimonio, a fianco della sua Isabella (che lui chiama Brisabela, dal dialetto ‘non bella’, ndr) e addirittura con prole al seguito". E poi c’è Balanzone che, a differenza degli altri due, non nasce burattino ma come maschera della commedia già nel Cinquecento: lui rappresenta Bologna la Dotta e la Grassa. Da un lato, quindi, l’università più antica del mondo, in particolare la Giurisprudenza. Dall’altro, c’è Bologna la Grassa, il buon cibo per i benestanti: mentre Fagiolino e Sganapino hanno sempre il problema del doversi sfamare Balanzone può mangiare ai quattro palmenti perché ha i bajûc, i soldi.