Bologna, 13 febbraio 2018 - Fino a qualche tempo fa, se ci si rompeva una ceramica del cuore, ci prendeva la disperazione e l'incapacità di reagire con positività. Adesso che abbiamo scoperto il Kintsugi, ovvero l'arte di "riparare con l'oro" (VIDEO), siamo quasi contente di poter aggiungere un filo dorato a una tazza, a un piatto, a una ciotola o a un vaso.
Perché la rende più affascinante e perché nel momento in cui col nostro spazzolino congiungiamo d'oro due frammenti, ci sentiamo parte in causa di quel manufatto, cui si aggiunge il nostro tocco. Al festival "In Te'", che si è tenuto fino a domenica scorsa con grande partecipazione a Palazzo Pallavicini, è arrivata anche Chiara Lorenzetti, restauratrice e maestra di kintsugi col nome di Chiarartè (VIDEO).
Attorno a un tavolo, le persone che hanno deciso di partecipare al suo corso, hanno trovato tazzine e ciotoline fatte a pezzi e poi colla, porporina, spatola e un contenitore col riso. E in un'ora hanno compiuto la magica azione della saldatura con oro, che in Giappone è anche una meravigliosa metafora: l’arte di riparare il danno è anche quella di guarire una ferita, e il rito ci riavvicina al senso delle cose e della bellezza.
I video sono a cura di Benedetta Cucci
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