Primarie Bologna, Lombardo: "Da Lepore accuse inaudite. Faccia i nomi o si scusi"

L’assessore replica alle "insinuazioni" del candidato alle primarie "Imprese che sfruttano i lavoratori sostengono la Conti? Dica quali sono"

Marco Lombardo (Isolapress)

Marco Lombardo (Isolapress)

Bologna, 1 giugno 2021 - "Caduta di stile". "Insinuazione di gravità inaudita". Marco Lombardo – assessore al lavoro del Comune, sostenitore di Isabella Conti alle primarie del centrosinistra – replica al collega di giunta Matteo Lepore pesando le parole: "Se ha dei fatti circostanziati, faccia i nomi. Altrimenti chieda scusa. Non c’è alternativa".

Lepore, assessore alla cultura, avversario della Conti alla primarie, domenica aveva affermato in pubblico che "tra i sostenitori" della sindaca di San Lazzaro "ci sono associazioni di categoria", nell’ambito della logistica, "che ci chiedono di non applicare i contratti di lavoro". Parole che hanno spinto la Conti a "valutare querele".  

Lombardo, le primarie finiscono in tribunale? "Eviterei di cadere nel terreno legale delle querele, della diffamazione". Pare che Lepore possa fare i nomi che lei e la Conti chiedete, ma in privato. "Dare una risposta privata a un’accusa pubblica è come tirare la pietra e nascondere la mano. Chi ambisce a candidarsi a sindaco deve conoscere il peso delle parole". Insomma, chiedete una denuncia pubblica. "Lepore fa riferimento ad associazioni di categoria? Parliamo di Ascom, Confindustria, Alleanza delle cooperative e Ance, tutte firmatarie di un protocollo appalti siglato nel 2019, con me assessore al lavoro, che richiede l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di riferimento. Chiedo espressamente a Lepore a quale di queste associazioni fa riferimento". Lepore parla anche di singoli ‘imprenditori’. "Vale lo stesso principio. Faccia nomi e cognomi. Ma posso garantire che in tutti gli incontri fatti da Isabella Conti in tema di lavoro, due punti cardine sono sempre stati l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e il rispetto delle regole. Dove ci sono io, per mia storia personale e per quello che ho sempre dimostrato nella mia azione amministrativa, non c’è spazio per sospetti o insinuazioni". Se Lepore decidesse di non fare nomi? "Dovrebbe chiedere scusa. Non c’è alternativa. Insinuare che uno dei due candidati alle primarie non voglia la tutela dei lavoratori è sbagliato e pericoloso. Anche in prospettiva". Può spiegare? "Non si può procedere chiedendo un giorno di abbassare i toni e il giorno dopo avvelenare l’acqua dei pozzi delle primarie. Ricordo a entrambi i candidati che il 21 giugno (il giorno dopo le primarie, ndr ), da quell’acqua dovremo bere tutti". Lei, però, consiglia alla Conti di evitare le vie legali. "Preferisco spostare la questione sul piano del confronto politico, trasformando un errore, una caduta di stile, in un’opportunità. Credo che così si farebbe un servizio utile ai cittadini". In concreto, che cosa propone? "Tre domande, semplici e dirette, ai due candidati". La prima. "Sono disposti, entrambi i candidati, a prendersi l’impegno di estendere il protocollo appalti alla Città metropolitana?". Le altre due domande. "Sono disposti, entrambi i candidati, a estendere il protocollo appalti a tutte le società partecipate? E sono disposti a fare una battaglia comune contro le cooperative spurie, nei settori logistica, cultura e servizi, che in realtà non applicano i contratti collettivi nazionali? Queste sono le cose che interessano i cittadini". A proposito di regole, è il terzo compleanno della Carta di Bologna, sui diritti dei rider. "È uno dei passaggi più importanti di questo mandato amministrativo, lo rivendico con orgoglio. È il primo accordo europeo sulla Gigeconomy sottoscritto da un Comune italiano per coniugare lo sviluppo dell’economia digitale con la cultura del lavoro digitale. È stato ed è un modello per il Paese".  

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