Salvini a Bologna: "Obiettivo ballottaggio"

Piccola contestazione di Potete al Popolo. "Ma la Lega sarà la prima forza del centrodestra"

Matteo Salvini a Bologna (foto Schicchi)

Matteo Salvini a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 20 settembre 2021 - Più di ducento simpatizzanti del leader della Lega da un lato e una pattuglia di una quarantina di contestatori guidati da Marta Collot, leader di Potere al popolo. E' questa la blindatissima cornice in cui si tiene il comizio cittadino di Matteo Salvini (VIDEO) in piazza dei Colori, il secondo in questa campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative a Bologna del 3 e 4 ottobre. 

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Salvini è arrivato in forte ritardo: "C'è chi amministra questa città da 50 anni. Non è possibile una tangenziale che lascia i bolognesi e gli italiani in coda per ore ore e ore", attacca al palco il leader della Lega. "Altro che tram". Intanto, i contestatori sventolavano bandiere e striscioni -  tenuti dalle forze dell'ordine a debita distanza - con lo slogan "Salvini sciacallo"..

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"Se la sinistra pensa di aver vinto, senza parlare di tangenziali, di chi è solo, allora noi ce la giochiamo fino in fondo, sono convinto che la Lega sarà la prima forza del centrodestra, il nostro obiettivo è arrivare al ballottaggio", annuncia Salvini a margine del comizio. "La nostra - assicura - è una lista che sta crescendo, chiaro che qui la sinistra,tranne che per una breve pausa, governo da decenni". "Ma se riusciamo a smuovere gli indecisi possiamo arrivare al ballottaggio e poi lì è uno contro uno e vediamo".

"Il centrosinistra a Bologna "pensa di aver già vinto, perché considera Bologna un bancomat - tuona poi dal palco - La partita della comunali è nelle vostre mani- dice al pubblico della Lega - Anche l'lnghilterra pensava di aver vinto gli europei perché giocava in casa".  Salvini ha poi punzecchiato il comizio parallelo di Potere al Popolo dall'altra parte della strada. "A parlare di lavoro siamo rimasti noi, non quei quattro sfigati dall'altra parte della strada", dice il leader della Lega, che poi si interrompe per ascoltare cosa dice il contestatore al megafono. "Non si sente amico mio  - commenta - non ci sono più i contestatori di una volta".

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