Bologna Fc: Medel e Zirkzee, due rebus per Thiago Motta

Con il probabile passaggio al 4-3-3 il tecnico deve trovare una collocazione al cileno. Per l’attaccante, invece, gli spazi si restringono

Il cileno Gary Medel

Il cileno Gary Medel

Bologna, 26 settembre 2022 - Aspettando di riabbracciare i nazionali, Thiago Motta studia a tavolino pregi e difetti della più che probabile rivoluzione-bis, sapendo che ogni rosa ha le sue spine e che le potenziali spine del 4-3-3 – se questo sarà il prossimo step della metamorfosi tattica – si chiamano Gary Medel e Joshua Zirkzee.

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Già è stato rivoluzionario, forse fin troppo, voltare subito le spalle al 3-5-2 che aveva consentito a Luca Vigiani di conquistare al Dall’Ara i tre punti con la Fiorentina, unica vittoria fin qui in campionato. Thiago ha scelto di gettarsi a capofitto nel futuro presentando subito, nel giorno del ko con l’Empoli, il 4-2-3-1, un modulo che però alla ripresa del campionato, il 2 ottobre in casa Juve, potrebbe già essere rivisto e corretto.

Nella testa del tecnico italo-brasiliano, che ancora una volta non ha approfittato dei due giorni di vacanza concessi alla squadra per staccare la spina in famiglia nella sua Cascais (Portogallo) ma ha deciso di rimanere sotto le Due Torri per accelerare la full-immersion nelle vicende rossoblù, frulla l’idea di rinunciare al trequartista per virare sul centrocampo a tre, soluzione che consentirebbe di non lasciare in panchina troppi scontenti. Con l’Empoli però è successo altro: Medel tolto dalla difesa e avanzato di una decina di metri nel ruolo di centrocampista. Ha funzionato? In parte sì, perché il Pitbull dove lo metti qualcosa dà sempre. Ma in parte no, perché Medel non è più avvezzo a giocare in mezzo al campo, e nemmeno gli piace più di tanto, come ha provato a dire, senza sconfinare nel terreno della polemica, dal ritiro della sua nazionale.

L’altra notte, nel Cile del nuovo corso targato Berizzo, il Pitbull ha fatto la sua egregia figura al centro della difesa a tre, nonostante il ko della ‘Roja’ (0-2) nel test col Marocco. La domanda è: che decida o meno di puntare sul 4-3-3 (gli allenamenti ripartono domani) Thiago Motta ritaglierà un posto da titolare a Medel nell’undici che sfiderà la Juve? Nella linea a quattro di difesa è difficile pensarlo, avendo il tecnico appena varato la coppia centrale Posch-Lucumì. E a centrocampo, dove Medel si sente un pesce fuor d’acqua? Si vedrà. Ma è una spina vera, perché Medel a trentacinque anni di panchina non ne vuole più fare.

Un altro che non vuole fare panchina, ma perché al contrario di Medel la carriera l’ha appena iniziata, è Joshua Zirkzee, il ventunenne attaccante olandese acquistato dal Bayern. Zirkzee ha scelto il Bologna (e il Bologna ha scelto lui) perché nel 3-5-2 o 3-4-1-2 di sinisiana memoria l’olandese avrebbe fatto il partner di Arnautovic. Con Thiago Motta, però, sia nel 4-2-3-1 che nel 4-3-3 a cui sta lavorando il tecnico italo-brasiliano c’è un solo posto al vertice dell’attacco, e quel posto non può che essere di Arnautovic. Potrà mai accettare di buon grado di fare anticamera un ragazzo che la scorsa stagione, da titolare all’Anderlecht, ha segnato 15 gol in Jupiler League? Dal ritiro dell’Under 21 olandese i mugugni, ancorché ovattati, sono già partiti. E Thiago, oltre che tattico, dovrà essere psicologo.