Fortitudo Bologna, primo matchpoint. Parla Pozzecco

Domani sera, alle 20.45 a Verona, i biancoblù possono già chiudere la serie

L'allenatore dell'Aquila, Gianmarco Pozzecco

L'allenatore dell'Aquila, Gianmarco Pozzecco

Bologna, 18 maggio 2018 – Primo matchpoint per la Fortitudo Consultinvest. Avanti 2-0 nella serie con Verona, la formazione di Gianmarco Pozzecco ha la ghiotta occasione di chiudere già domani sera, alle 20.45 all’Agsm Forum, la serie dei quarti di finale contro la scaligera.

“Dobbiamo far bene quello che ci siamo detti; rispetto a gara2 ci saranno 2-3 dettagli diversi a cui fare attenzione – conferma il coach Pozzecco - ma senza cambi epocali sarà sufficiente fare bene quello che avevamo programmato in gara2”.

Che partita si attende a Verona?

“Cambierà molto, spero non tutto; onestamente per noi giocare al PalaDozza, con un pubblico strepitoso, è un bel vantaggio; è un sesto uomo decisivo. Il nostro è un vantaggio vero, quindi sarà più difficile andare a Verona. Loro saranno più convinti dei loro mezzi, dovremo essere bravi”.

Si aspettava di essere imbattuto a questo punto della stagione?

“Assolutamente no, non è facile vincere, sono stati bravi i ragazzi. Domani però è un altro giorno e arrivare a gara5 è un attimo. A Verona non dobbiamo commettere l’errore di non giocare, dobbiamo continuare nel nostro processo di crescita, poi ci sta anche di perdere”.

Chi rimane fuori?

“Non ho deciso; abbiamo Mancinelli col mal di schiena e Amici che ha risentito di una botta alle costole, dopo un colpo fortuito di gioco. Dipende quindi dallo stato di salute dei giocatori, così lo dirò a loro domani, ma come del resto ho sempre fatto annunciando il giorno prima della partita e così farò anche questa volta”.

McCamey?

“Ragazzo d’oro. L’esclusione delle ultime due volte l'ha prese bene e quindi ti senti ancora più in colpa. Non è semplice per lui che ci rimane male, ma non lo è nemmeno per me come allenatore, visto che l’ho provato sulla mia pelle come giocatore. Oltretutto non è facile in una squadra dove c’è un organico con tanti elementi di qualità e alla stessa altezza. Comunque sono dell’idea che gli italiani devono giocare, le squadre devono andare più per quest’ottica”.

I lunghi?

“Abbiamo Gandini, Chillo e Pini che fanno un ottimo lavoro di sacrificio in difesa. Se loro difendono bene la squadra difende bene. Non li cambierei con nessuno straniero”.

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