Bologna città 30, Salvini: "Sì alla velocità ridotta vicino a scuole o asili. Ma non in tutte le strade"

Il ministro dei Trasporti: pronto al dialogo con il Comune di Bologna. "Sono favorevole al referendum per chiedere l’abolizione del nuovo limite". Il terzo mandato per sindaci e governatori? "Una scelta di buonsenso"

Bologna, 21 gennaio 2024 – “Sono autonomista convinto, quindi sono pronto al dialogo, e prendo atto che gli stessi cittadini di Bologna si stanno muovendo contro una scelta che appare dannosa e punitiva. Troveremo un equilibrio". Al ministero dei Trasporti non è piaciuta la fuga in avanti del Comune di Bologna sulla Città 30. Che secondo le linee del Mit deve essere l’eccezione, utile e assolutamente logica dove serve, ma non la regola. È Matteo Salvini a spiegare quello che accadrà, partendo dal braccio di ferro con il sindaco Pd sotto le Due Torri, Matteo Lepore, e allargandosi fino alle prospettive della Lega per le urne dei prossimi due anni.

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Matteo Salvini, 50 anni, ministro dei Trasporti e leader della Lega
Matteo Salvini, 50 anni, ministro dei Trasporti e leader della Lega

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Ministro, Matteo Lepore ha detto sì a un tavolo con il ministero per un confronto sulla Città 30. Lei proporrà delle modifiche? Se sì, quali?

"Abbassare il limite in modo generalizzato rischia di produrre effetti opposti a quelli desiderati. Più traffico e inquinamento senza miglioramenti significativi in termini di sicurezza. Il sindaco e la giunta, inoltre, dimenticano che il precedente governo nazionale aveva caldeggiato le zone 30, ma in modo mirato e in aree precise come nelle vicinanze di scuole o asili. Imporle in tutta la città è una forzatura che tradisce lo spirito delle zone 30".

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La nota del ministero di ieri citava anche il precedente di Milano, ovvero quello dell’obbligo sui dispositivi anti angolo cieco dei camion bocciato dai giudici. Può finire in tribunale anche la Città 30 di Bologna?

"Il Mit lavora a una direttiva con l’obiettivo di chiarire e razionalizzare i limiti di velocità. I giudici potrebbero essere coinvolti dai cittadini. Nel frattempo, abbiamo già certificato una stretta per gli autovelox: devono servire a garantire il corretto comportamento di chi guida, non a spennare in modo generalizzato i cittadini".

State pensando di imporre a Bologna l’abbandono della Città 30, o comunque di varare un provvedimento per evitare le fughe in avanti delle città? Lepore ieri ha sostenuto che la Città 30 sia una battaglia anche del vostro ministero.

"Non mi piace imporre. Come già detto, Lepore confonde la raccomandazione di istituire zone 30 in aree particolari della città (opzione logica e che rivendico) con la facoltà di bloccare ideologicamente tutto il territorio. Sono autonomista convinto, quindi sono pronto al dialogo, e prendo atto che gli stessi cittadini di Bologna si stanno muovendo contro una scelta che appare dannosa e punitiva. I miei uffici lavoreranno e lavorano con Viminale e Anci. La stella polare è quella del buonsenso e confido verrà trovato un equilibrio".

La Lega a Bologna è capofila nella richiesta di un referendum per l’abolizione del limite. Lei sostiene questa battaglia?

"Certamente sì. Quando si dà la parola ai cittadini è sempre un esercizio di democrazia, prendo atto della reazione stizzita del Pd che ha spesso mostrato una certa allergia nei confronti del giudizio popolare".

Passante di Bologna, l’infrastruttura dell’allargamento di tangenziale e autostrade è in ritardo. I due miliardi di euro risorse sono blindati? Darete l’ok al progetto definitivo entro la primavera?

"Le risorse non sono in discussione e siamo ottimisti sul rispetto dei tempi. Da più di un anno a questa parte stiamo accelerando e sbloccando cantieri e progetti in tutta Italia, che erano fermi o rallentati da troppi no: sono felice che ora anche gli amministratori di centrosinistra siano molto attenti alle opere. Nell’ultimo decennio hanno governato a tutti i livelli e hanno guidato quasi ininterrottamente il Mit: il ritardo infrastrutturale del nostro Paese ha responsabilità chiare".

Politica, amministrative. Resiste la battaglia della Lega per il terzo mandato dei sindaci di Comuni sotto i 15mila abitanti e dei governatori? Che prospettive ci sono?

"È buonsenso, in alcune piccole realtà è già bello trovare anche solo un candidato sindaco. Mi auguro prevalgano concretezza e ragionevolezza".

Candidature 2024 e 2025, dopo il caso Sardegna quali sono i paletti che la Lega mette agli alleati nelle altre regioni?

"Nessun paletto. Leggo divertito le cronache e i retroscena dei giornali, ma lo abbiamo sempre detto e lo abbiamo dimostrato in Sardegna: crediamo nella compattezza della coalizione. Se qualcuno pensa di spaccare il centrodestra inventando liti, resterà deluso per l’ennesima volta".

Emilia-Romagna contendibile? Voi avete proposto il candidato nelle ultime due tornate, questa volta tocca agli alleati? Serve un civico?

"Assolutamente sì, ma ne ragioneremo insieme agli alleati a tempo debito. Come sempre, troveremo un’intesa".

Europee, Meloni e Schlein vanno entrambe verso la candidatura. Fanno bene? Si candiderà anche lei?

"La Lega avrà candidati e liste fortissime in tutta Italia, siamo cresciuti molto e avremo un grande risultato. Siamo e siamo stati i difensori del buonsenso contro le posizioni ideologiche della sinistra a Bruxelles, che vuole imporre le auto elettriche cinesi, propone nuove tasse sulla casa, intende introdurre bistecche sintetiche e insetti sulle nostre tavole. Per questo lavoriamo a un centrodestra unito e coeso, in grado di escludere i socialisti".

"Non farò parte di un partito anti-auto”

Nella mattinata di oggi, a margine di un evento a Firenze, il vicepremier Matteo Salvini, interpellato sull’argomento, ha ribadito alcuni concetti già espressi su Città 30: “Io sono al fianco di tutte le amministrazioni per mettere in sicurezza i punti difficili delle città, ma non farò parte di un partito anti-auto perché i cittadini ci vanno a lavoro”.

Salvini si è detto contrario dell'idea di “bloccare un'intera città a suon di multe e limitazioni”, ma d'accordo a “fare alcuni esperimenti da alcune vie pericolose”. “Fare esperimenti su alcuni vie ci sta - ha precisato - ma multare chi va lavorare in auto, anche in bici, mi sembra un'ideologia priva di qualsiasi senso. Spero che il sindaco abbia voglia di ragionare, perché non ho voglia di litigare con nessuno, ma ho il dovere di tutelare la mobilità di chi prende la macchina per andare a lavorare”.

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