Bologna, il M5S esce dal Comune: transfughi Piazza e Bugani

L’assessore e il capogruppo ora con Articolo Uno

Beppe Grillo in piazza Maggiore per il primo Vaffa Day, l’8 settembre 2007

Beppe Grillo in piazza Maggiore per il primo Vaffa Day, l’8 settembre 2007

Bologna, 29 luglio 2022 - I Cinque stelle scompaiono dal consiglio comunale. Sotto le cui finestre, l’8 settembre del 2007, Beppe Grillo organizzò il primo Vaffa Day anti-casta, che proprio a Bologna segnò la nascita del Movimento.

L’assessore Massimo Bugani e il capogruppo Marco Piazza – i due eletti M5s a Palazzo d’Accursio, entrambi grillini della primissima ora – si trasferiscono armi e bagagli in Articolo Uno, il partito di Pierluigi Bersani.

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I due vengono accolti a braccia aperte. "Lavoreremo insieme per un`Italia più giusta", commenta il segretario Roberto Speranza. "Abbiamo tante battaglie da fare insieme – afferma il coordinatore Arturo Scotto –, per costruire la casa della sinistra del futuro".

Ben diversa la reazione dei parlamentari M5s, in primis dei coordinatori in Emilia-Romagna Gabriele Lanzi e Marco Croatti. In una nota si dicono "certi che Bugani e Piazza, eletti e nominati nei rispettivi ruoli istituzionali proprio grazie al Movimento, rassegneranno le loro dimissioni dai loro incarichi. Per rispetto degli elettori e per dimostrare che la scelta non è legata al mantenimento della carica".

Bugani assicura di lasciare il Mo vimento senza rancore. "Ma dal 2019 non c’è un percorso – commenta sul Corriere –. Spero che il M5S trovi la propria strada. In questi ultimi anni veniva disfatto la sera ciò che qualcuno aveva fatto la mattina. Una tela politica di Penelope".

Sulla caduta del governo Draghi e le responsabilità del Movimento, Bugani aggiunge: "Il M5S è entrato nel governo Draghi perché non era abbastanza forte per starne fuori, e oggi esce perché non era abbastanza forte per starci dentro".

Bugani definisce Articolo Uno "un piccolo partito fatto però da idee chiare e limpide". Piazza parla di "una forza politica di cui condivido i valori, e che anche in questi giorni tumultuosi sta tenendo ferme priorità politiche sociali e progressiste all’interno della coalizione".

Piazza spiega di "non avere condiviso le ultime scelte del M5S e in generale la non sufficiente fermezza su una linea che consideravo necessaria, quella di creare un fronte progressista largo. Ho lavorato in quella direzione e abbiamo creato il ‘Modello Bologna’, che è diventato un riferimento nazionale".

Questa esperienza, aggiunge Piazza, "consegna tre dati politici su cui bisognerebbe riflettere nell’attuale dibattito delle alleanze anche dentro al M5S: è possibile creare un programma a forte caratterizzazione sociale costruito attorno a valori condivisi tra il M5s e forze politiche di sinistra; questa coalizione con questo programma può reggere alla prova di governo; l’effetto è spostare il baricentro politico in un‘area realmente progressista, che può fare a meno di forze politiche centriste e che quindi permette di realizzare i concreti interventi sociali che servono al paese".

Ieri, intanto, Alessandra Carbonaro, deputata bolognese, vicepresidente vicario del gruppo parlamentare M5s alla Camera, ha lasciato il gruppo Cinque stelle per entrare al Misto.

In consiglio regionale, la capogruppo Silvia Piccinini tiene alta la bandiera pentastellata. "Quelle di Bugani e di Piazza – commenta – sono una scelte personali che hanno preso in autonomia e che erano nell’aria".

Con loro, assicura però la Piccinini, "e con tutte le persone capaci che per varie ragioni anche in queste ore stanno lasciando il M5s, continuerò finché ci saranno le condizioni a lavorare sui temi che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare il mio mandato in Regione".

In particolare, la consigliera ricorda la sostenibilità ambientale. "Proprio mercoledì – spiega – grazie a un mio emendamento la Regione, tramite l assessore Calvano, si è presa l’impegno di avviare uno studio per la nascita di una comunità energetica nel quartiere fieristico".

 

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