Presidente del Senato, Salvini. "Votiamo Bernini". Berlusconi. "Atto ostile"

Il leader della Lega punta sulla ex vicepresidente dei senatori. Ma il Cav si infuria. "Decisione che rompe l'unità della coalizione"

Anna Maria Bernini oggi in Senato

Anna Maria Bernini oggi in Senato

Bologna, 23 marzo 2018 – Il suo nome girava da qualche giorno, ma ora Anna Maria Bernini, bolognese e vedova del notissimo ginecologo Luciano Bovicelli, è al centro di una dura diatriba politica tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sulla presidenza del Senato.

Al termine della seconda votazione il leader del Carroccio aveva annunciato il sostegno alla senatrice bolognese, raccogliendo però l'ira del Cav che etichetta brutalmente "i voti al Senato ad Anna Maria Bernini strumentalmente utilizzata sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l'unità della coalizione di centrodestra e dall'altro smaschera il progetto per un governo lega-M5s".

Ma andiamo con ordine. Il primo annuncio era stato quello del leader del Carroccio: “Per uscire dal pantano la Lega fa un gesto di responsabilità all'interno del centrodestra, non abbiamo chiesto nulla per noi, ma qui si fa notte e quindi abbiamo scelto di votare un candidato di centrodestra, di Forza Italia. Un atto di amore verso il parlamento e verso il centrodestra: abbiamo votato Anna Maria Bernini”. E aggiunge: "Ho comunicato la nostra scelta di votare Bernini al presidente Berlusconi". Nella votazione di ogg, infattii, la vice presidente dei senatori nella passata legislatura e nome di punta degli azzurri ha incassato 57 schede, ossia la quai totalità dei senatori leghisti. Poi sono state conteggiate tre schede nulle, una per Giorgio Napolitano, una per Roberto Calderoli e due per Emma Bonino. 

Forza Italia, presa in contropiede dalla decisione di Salvini, si riunisce in conclave. Prima di entrare, Renato Schifani sbotta: “Abbiamo appreso in Aula e ne prendiamo atto ma non era concordata né attesa. Il nostro candidato fino a prova contraria è Paolo Romani”. Subito dopo il vertice di FI, arriva il gelido comuncato di Berlusconi: "I voti della Lega alla Bernini rompono la coalizione", è il secco incipit.

"Ho avvisato della nostra scelta di Bernini solo Silvio Berlusconi: non ho avuto alcun contatto, non c'è stato alcun vertice con i 5 Stelle", mette in chiaro Salvini lasciando il Senato. "Della notizia - ha proseguito il leader della Lega - Berlusconi ha preso atto". A chi gli chiedeva se sulla Bernini ci fosse una convergenza con M5S, se Di Maio fosse 'il mandante', Salvini ha risposto: "Ma quale mandante, noi puntiamo a uscire dal pantano".  

"L'unico modo per evitare l'abbraccio PD-5Stelle per eleggere il Presidente del Senato è scegliere un candidato del centrodestra che abbia il maggior gradimento possibile", sottolinea Salvini in una nota. "La scelta della Lega, che ha rinunciato ad ogni presidenza e ha indicato la senatrice Bernini di Forza Italia - aggiunge - rappresenta un coraggioso e generoso aiuto alla coalizione per evitare brutti scherzi ed uscire dallo stallo, e un segnale all'Italia perché il Parlamento cominci a lavorare il prima possibile".

"Salvini ha gettato il sasso nello stagno. Berlusconi deve ricordare che tutto centrodestra ha dato mandato a Salvini di trovare un candidato, e con Bernini Fi avrebbe comunque la seconda carica dello stato", chiusa Ignazio La Russa. La terza votazione si svolgerà domani, sabato 24 marzo, alle 10,30.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro