"Ezio Bosso, ecco le sue opere inedite"

Fabio, il fratello grande compositore e direttore d’orchestra, ha creato con altri parenti un’etichetta discografica: "Un tesoro da scoprire"

Ezio Bosso è scomparso nel 2020

Ezio Bosso è scomparso nel 2020

Bologna, 18 settembre 2022 - Ha un potere salvifico, la musica, la capacità di parlare direttamente all’anima degli ascoltatori, segnandola, e modificando la percezione dei luoghi dove viene eseguita, trasformandoli, restituendoli alla fruizione collettiva. Era la missione culturale del compositore, pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso, scomparso nel 2020, torinese che aveva trovato a Bologna la sua casa, la città dove viveva e creava. Adesso il fratello Fabio e il nipote Tommaso, insieme con un secondo fratello e la madre hanno creato una etichetta discografica, Buxus Records, che renderà finalmente disponibile il suo grande lascito artistico, opere inedite e lavori da tempo introvabili.

Un contributo importante per la conoscenza di una figura centrale della musica contemporanea. Fabio Bosso, qual è lo spirito alla base della vostra etichetta?

"La Buxus Records è una etichetta di famiglia. L’obiettivo è quello di mettere ordine nella vastissima produzione di Ezio, che, nella sua carriera, ha scritto tantissime partiture, molte messe in scena, altre ancora inedite. Noi vorremmo che, nel corso del tempo, questo straordinario patrimonio fosse disponibile per i suoi ascoltatori, attraverso una serie di pubblicazioni. Ma la casa discografica si occuperà anche di valorizzare nuovi talenti della composizione, proprio per proseguire la missione di Ezio, che credeva nelle possibilità dei giovani autori ed esecutori a cui bisognava permettere di far conoscere il proprio lavoro".

Quali saranno le prime pubblicazioni di Buxus?

"Esordiamo con la realizzazione del Quartetto N.4, ‘The Four Letters’, che testimonia l’importanza per Ezio Bosso di scrivere musica che avesse sempre una profonda consapevolezza sociale, che fosse non solo suadente, ma capace di raccontare storie, di testimoniare. Si tratta infatti di una partitura ispirata dalla lettura di quattro lettere di partigiani della Seconda Guerra Mondiale, che in passato ha avuto solo due esecuzioni. Contemporaneamente pubblicheremo quattro estratti dal Quartetto N.2, ‘Quattordici danze per bambini intorno a un buco’ che Gabriele Salvatores utilizzò nel 2003 per la colonna sonora di ’Io non ho paura’, per la quale Bosso ebbe una nomination per gli Oscar. La musica sarà pubblicata su supporti digitali, cd e vinile".

A chi è affidata l’esecuzione di queste nuove registrazioni?

"Abbiamo affidato l’interpretazione delle due pubblicazioni al Quartetto di Torino, perché è la prima formazione che le ha suonate, il gruppo con il quale Ezio lavorava sin dai primi anni ’90. Una realtà che unisce l’assoluto rigore strumentale con la necessità di ‘storicizzare’ queste incisioni, offrendole al virtuosismo di chi è stato, in molte occasioni, il destinatario originale".

Come si svilupperà il lavoro di Buxus?

"Siamo impegnati con l’archiviazione dell’immensa eredità artistica di Bosso, scopriamo sempre nuovo materiale, e siamo convinti che esistano molti inediti, disseminati per il mondo, specie in Inghilterra dove ha vissuto a lungo. L’appello è rivolto ai suoi amici e ai tanti collaboratori con i quali ha lavorato, speriamo ci permettano di scoprire, e di rendere pubblica, la musica che Ezio ha scritto e poi dimenticato in un cassetto".