Matilda De Angelis: "Vi svelo l’origine dei miti moderni"

L'attrice presenta oggi al Mambo il programma di Sky sulle leggende come Frankenstein e Zorro

Matilda De Angelis, 26 anni, conduce su Sky Arte e Leggenda

Matilda De Angelis, 26 anni, conduce su Sky Arte e Leggenda

Bologna, 13 maggio 2022 - Perché raccontare personaggi come Indiana Jones, Zorro e Frankenstein?

"Ci piaceva l’idea di indagare l’ordinario dietro miti straordinari. Puoi scoprire le storie, le muse ispiratrici ed è interessante, perché ti accorgi che, dietro, ci sono le persone". Un tuffo attraverso storie uniche, conosciute più per il personaggio che per l’essenza che ha dato vita alla leggenda. Matilda De Angelis, attrice bolognese classe 1995, racconta vestita con camicia e bretelle bianche "un cinema dentro il cinema", come lo definisce lei. Arte e leggenda è la serie in onda su Sky Arte, realizzata da Bottega Finzioni (di cui De Angelis stessa è socia) con Comune e Bologna Welcome. De Angelis presenta tutte e sei le puntate in una maratona full-immersion oggi pomeriggio al Mambo (ore 16, via Don Minzoni 14, Info: mambo-bologna.org , ingresso fino a esaurimento posti). Con l’occasione avrà modo anche di ammirare le opere leggendarie di Giorgio Morandi al secondo piano del museo, visitando la casa in via Fondazza.

Matilda, ma i giovani vanno nei musei?

"Secondo me è una domanda che, di generazione in generazione, è sempre stata fatta. Io ci vado e sono piena di amici appassionati d’arte, cinema e musica. Anche se oggi, per la facilità con cui possiamo arrivare a tantissime immagini semplicemente dal divano di casa, c’è chi tende a non farlo".

Internet e i social network possono avere un ruolo fondamentale?

"Sicuramente serve valorizzare il più possibile questi spazi, ad esempio attraverso il potere comunicativo di una persona che ha seguito sui social o sui media".

Com’è stato, nella serie, poter raccontare storie svelate solo in parte?

"Siamo riusciti a conciliare questo progetto che mi ha dato anche di vedere Palazzo Re Enzo in un modo in cui non lo avevo mai visto".

Come?

"Tutto a disposizione per noi. Ci siamo focalizzato dentro questo spazio, avevamo l’obiettivo di dare vita a un cinema dentro il cinema, una narrazione dentro la narrazione. Anche senza ricorrere a chissà quali strumenti ‘expensive’, ed è stato davvero molto divertente. Mi sono gasata".

Certe storie vanno raccontate più in profondità, senza fermarsi alla superficie?

"È proprio questo che vogliamo trasmettere".

E Bologna come si inserisce in questa riflessione?

"Anche Bologna è così! È una città sommersa, una donna con grande personalità e non ti puoi fermare al primo sguardo. Se ti limiti al primo sguardo estetico è una città bellissima, ma c’è di più: ognuno deve legare sentimentalmente quello che vuole, dagli spazi ai pensieri. Come un microcosmo, in cui io mi trovo benissimo a vivere".

 

 

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