MASSIMO VITALI
BFC

Mercato Bologna, per Zirkzee e Calafiori sarà un braccio di ferro

Il Bologna dà dieci giorni di tempo a Joshua per decidere del suo futuro. E sul difensore è intenzionata a erigere un muro a meno di un’offerta esagerata della Juve

L’olandese Joshua Zirkzee, infortunato, e Riccardo Calafiori verso gli Europei

L’olandese Joshua Zirkzee, infortunato, e Riccardo Calafiori verso gli Europei

"Di Bologna mi mancherebbe tutto: la città, la gente i compagni, Motta", raccontava ieri Riccardo Calafiori sulle colonne di Sportweek. Facciamo che tutto questo non gli debba mancare, ma che soprattutto non debba mancargli Motta. Perché per i tifosi rossoblù, e per le sorti tecniche del Bologna che sta per nascere, sarebbe un pessimo affare dover consegnare alla Juve non solo l’allenatore, ma anche uno dei pezzi più pregiati della collezione di Casteldebole.

Conoscendo Giovanni Sartori, però, se la Juve vorrà arrivare a Calafiori, che a Torino infilano già in ogni ipotesi di formazione del Bologna di Motta, la Juve dovrà corrispondere al Bologna l’equivalente di … due Calafiori.

E’ un paradosso per dire che il club rossoblù, specie se nei prossimi giorni troverà conferma anche in via ufficiale l’approdo di Motta sulla panchina bianconera tratterà la Juve come l’ultimo potenziale interlocutore con cui intavolare, eventualmente, una trattativa per la cessione del difensore che il cittì azzurro Spalletti porterà agli Europei.

A Casteldebole in queste ore si spingono oltre, etichettando addirittura Calafiori come incedibile. Toccherà però seguire le evoluzioni del mercato e soprattutto ascoltare le indicazioni del nuovo allenatore, che ancora non c’è. Se per Calafiori Sartori e Di Vaio non hanno intenzione di mollare l’osso (senza dimenticare che non sarebbe una cessione particolarmente lucrosa la sua, considerato che il 40 per cento del ricavato entrerebbe nelle casse del Basilea) diverso è il discorso per Zirkzee.

Come è emerso nelle scorse settimane la clausola dei 40 milioni in uscita non vale solo per il Bayern, ma per qualsiasi altro club. E qui torna in scena la Juve, perché l’attaccante olandese è un altro dei gioielli che Motta porterebbe assai volentieri con sé a Torino nella sua nuova casa calcistica.

Da questo punto di vista, però, il coltello dalla parte del manico ce l’ha Zirkzee, che è molto più arbitro del suo destino di quanto lo sia Calafiori. Se a Joshua, che peraltro non perde occasione di dimostrare quanto stia bene sotto le Due Torri, venisse il voglino di seguire Motta in bianconero l’unica cosa che il Bologna può fare, e che in pratica ha già fatto parlando con il suo agente, è pretendere che la cosa non vada per le lunghe.

Brutalmente il senso del messaggio del club è: caro Joshua, vuoi andare alla Juve? Faccelo sapere entro dieci giorni, perché non siamo disposto a lasciarti partire a mercato inoltrato e men che meno a fine agosto, quando il nuovo allenatore dovrà già sapere chi sarà il centravanti titolare. Detto che parallelamente ci sarà un importante mercato in entrata, altre potenziali uscite eccellenti con cui fare i conti all’orizzonte non se ne vedono, se si esclude Lucumi.

Ma anche se si presentasse un club inglese con un assegno di 25 milioni per il colombiano il Bologna sarebbe poi costretto a spenderne una quindicina per rimpiazzarlo (ricordiamolo: servono difensori da Champions) e il gioco non varrebbe la candela.

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