Bologna, Calafiori e una rivincita Capitale. Torna a Roma per il passaporto Champions

Riccardo è cresciuto in giallorosso, frenato un po’ dai paragoni e dall’ambiente. A Bologna è esploso: e lunedì vuole chiudere un cerchio

Bologna, Calafiori e una rivincita Capitale. Torna a Roma per il passaporto Champions

Bologna, Calafiori e una rivincita Capitale. Torna a Roma per il passaporto Champions

A Roma giurano che il talento di Riccardo Calafiori brillasse di una luce impossibile da non vedere. E forse è stato proprio questo il problema. Perché quando vesti la maglia giallorossa, hai sedici anni e le tue qualità iniziano a lievitare, il coperchio che dovrebbe riparare la tua crescita salta. A quel punto, il rischio di bruciarsi nel paragone dei Totti e dei De Rossi è una possibilità molto concreta. Spesso una certezza, in una piazza che vive il pallone senza confini e senza filtri, con una passione che travolge: solo che quel sentimento può diventare una valanga. Lo sa bene Riccardo che è entrato in quella realtà parallela che è la Roma a 9 anni e ne è uscito un uomo: tutta la filiera delle giovanili fino al debutto in serie A e in Europa League. E’ dovuto ’fuggire’ dalla Capitale per trovare l’ombra giusta in cui crescere con calma: breve e storta la parentesi al Genoa, seria e sostanziosa quella al Basilea tanto che Giovanni Sartori nell’estate 2023 corre in Svizzera, non spegne nemmeno l’auto e gli strappa la firma. Thiago lo trasforma da terzino a centrale. Il resto è storia nota: Riccardo in pochi mesi diventa uno dei migliori difensori del campionato. L’ambiente e la città di Bologna sono stati decisivi. "Qui ho trovato un posto speciale, dove posso lavorare bene e vivere serenamente – raccontava a novembre al Carlino –: a Roma non potevo girare, mi fermavano i tifosi, era tutto un ’viè qua’".

Il ct Spalletti ne parla come prossimo perno della sua Italia, il gallo del calciomercato non si sveglia mai un giorno senza cantare il suo nome. Lo vogliono tutte le big della A, lo vogliono in Premier, lo vogliono su Marte. Inevitabile quando un giovane come lui si impone con la sua sicurezza, con la sua straripante fisicità e con un modo di declinare il ruolo quasi da avanguardia. Calafiori non gioca in difesa: Calafiori è ovunque. Non c’era sabato sera contro il Monza perché Thiago l’ha preservato in panchina dai rischi di un giallo che gli avrebbe fatto saltare per squalifica il confronto con la sua storia, nel suo stadio, contro De Rossi, il suo idolo da ragazzino poi diventato un amico. Riccardo lunedì sera ci sarà, per chiudere un cerchio e per aiutare il Bologna a lastricare la strada che porta in Champions.

Ieri grave lutto per Claudio Fenucci. "È scomparso a Roma all’età di 95 anni Norberto Fenucci, il padre del nostro amministratore delegato", scriveva il Bologna in una nota in serata. All’amministratore delegato rossoblù le sentite condoglianze della nostra redazione.

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