Fenucci e il Bologna a 360°: “Subito la A. Stadio? Ecco come stanno le cose”

Giovedì mattina l’amministratore delegato rossoblù è stato ospite della redazione sportiva del Carlino: una lunga chiacchierata tra presente, futuro, Saputo e tutti gli altri protagonisti FOTO

L'ad del Bologna Claudio Fenucci al Carlino (foto Schicchi)

L'ad del Bologna Claudio Fenucci al Carlino (foto Schicchi)

Bologna, 10 aprile 2015 - Il Bologna del futuro, certo, ma prima il Bologna del presente, la serie B, la partita di Brescia. Poi il nuovo stadio, l’Academy, la passione di Joey Saputo e la bravura di Marco Di Vaio. Nella sua mattinata al Carlino, Claudio Fenucci ha percorso a parole tutto l’emisfero rossoblù. Ieri l’amministratore delegato del Bologna è stato ospite della nostra redazione sportiva, concedendosi a una lunga chiacchierata (servizio completo sul Carlino in edicola) di cui riportiamo un riassunto. FOTO

IL PRESENTE. «Il prossimo anno per me non esiste ora: dobbiamo prima pensare a conquistare la serie A», ha chiarito subito Fenucci per cui qualsiasi tipo di orizzonte non va oltre la partita di domani contro il Brescia che «non è la gara della vita, ma la prima di otto tappe». Un finale di percorso che i rossoblù dovranno vivere con la massima intensità fino all’ultimo, come insegna l’ad del Bologna: «Nella mia carriera ho otttenuto quattro promozioni in A, ma non ho mai festeggiato prima dell’ultima o della penultima partita». Ragion per cui per questi ultimi metri di cadetteria «serviranno esperienza e nervi saldi».

IL FUTURO. Nell’immediato domani del Bologna c’è, prima di ogni cosa, la questione stadio. «L’obiettivo è il restyling del Dall’Ara per farlo diventare un impianto all’avanguardia: è un tema strategico che stiamo studiando (con la società Larry Smith e l’architetto Gino Zavanella, quello dello Juventus Stadium, ndr). Sono molte le criticità che stiamo valutando: le zone circostanti che possano garantire reddito durante la settimana e non solo nel giorno della gara; individuare altre aree di ospitalità per gli sponsor visto che ora c’è solo la Terrazza Bernardini; il tema della copertura, perché non esiste uno stadio moderno senza copertura».

Al momento, dunque, il club sta ragionando solo sull’ipotesi di una ristrutturazione del Dall’Ara, anche perché, secondo Fenucci, «uno stadio deve vivere nel tessuto urbano, i tifosi ci devono arrivare coi mezzi pubblici». Nel futuro rossoblù c’è anche il progetto dell’Academy per lo sviluppo del settore giovanile. «Dovrà avere risorse umane e strutture d’avanguardia in grado di attrarre talenti», ha sottolineato Fenucci, spiegando che tanto lo stadio quanto lo sviluppo dell’Academy «non sono progetti strettamente legati alla promozione».

I PROTAGONISTI. L’amministratore delegato ha fatto un ritratto di tutti gli uomini di questo Bologna. Di Saputo ha detto: «La sua umanità è la cosa che mi colpisce di più di lui: lui e la sua famiglia sono rimasti italiani dentro. Joey non si è mai posto il problema del ritorno finanziario: ha fatto tutto con entusiasmo crescente e si sente sempre più coinvolto nella città».

Del presidente Tacopina Fenucci ha sottolineato «la grande carica positiva che sa trasmettere», mentre ha definito «onnipresente» il diesse Corvino. «Pantaleo controlla tutto: discutiamo spesso, ma non litighiamo mai, perché rispettiamo i ruoli». Sul club manager Di Vaio: «Marco sta studiando da dirigente e ha potenzialità enormi: può diventare un leader ed è già stato molto utile nel passaggio da Fusco a Corvino«. Infine una battuta sull’allenatore: «Lopez è professionale: un uomo molto corretto. E’ giovane, ma diventerà un grande tecnico».

 

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