Bologna Fc, Destro-Santander. C’è aria di staffetta

Mihajlovic ha rigenerato i due attaccanti che hanno risposto con i gol. Ora deve gestire il loro impiego

Destro e Santander

Destro e Santander

Bologna, 16 febbraio 2019 - Stimolare la squadra azzerando le gerarchie e aumentando la concorrenza interna. Pungolare i giocatori con messaggi diretti, faccia a faccia, non filtrati da dirigenza o stampa. E’ questa la strategia adottata sul piano emotivo e della comunicazione con i giocatori da Sinisa Mihajlovic, che ha rianimato l’encefalogramma piatto del Bologna non solo sul piano tattico e tecnico, ma pure caratteriale. 

Vedere e ascoltare per credere quando accaduto in sede di presentazione del tecnico a Casteldebole: «Destro? Per me è titolare. Gli ho detto che è uno dei giocatori potenzialmente più forti che abbia mai allenato, ma che che è giù fisicamente. Se lavora c’è spazio, se non giocherà non deve pensare a macchinazioni: dipende da lui, perché in campo va chi merita».

In un colpo solo ha rivitalizzato Santander, escluso nelle ultime uscite da Inzaghi, e pure Destro, fuori dai giochi da ormai un anno. Dalla panchina al ruolo di risorsa: peccato solo che ci sia spazio per uno di loro nel 4-2-3-1, il modulo scelto da Mihajlovic perché ritenuto il più adatto a mettere il maggior numero di pedine possibili nella condizione di esprimersi al meglio in base alle caratteristiche dei singoli. Sarà ballottaggio tra i due da qui alla fine. Mihajlovic avrà l’imbarazzo della scelta. O l’imbarazzo di dover scegliere: specie se i due sapranno proseguire sul solco tracciato in questo nuovo inizio. 

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A San Siro in campo è andato Federico Santander, apparso caricato, più che ‘ferito’, dall’incoronazione di Destro a titolare da parte del nuovo tecnico: il Ropero si è meritato il posto e ha segnato il gol vittoria: «C’è aria nuova dopo cinque mesi di... Gioca chi merita». 

E il dogma del tecnico serbo lo ha assaggiato anche il paraguaiano in prima persona: uscito da San Siro con un polpaccio malandato, si è allenato a parte fino a due giorni dalla partita col Genoa: allora, spazio a Destro, in gol dopo più di un anno. Un Destro nuovo, con voglia di correre e rincorrere, ma non ancora tirato a lucido, se è vero che Mihajlovic lo ha sostituito dopo un’ora perché il serbatoio volgeva verso la riserva. «Devo migliorare la condizione e fare di più», ha riconosciuto l’attaccante, che prova a mettere nel mirino la sfida da ex con la Roma. Ma pure il Ropero, a segno all’andata, ha lo stesso obiettivo.         C’è aria di staffetta, tra i due. Non di dualismo. Non per ora almeno. Mihajlovic ha tirato fuori il meglio da diversi giocatori puntando sulla sana competizione interna: in questo si è dimostrato fine stratega, entrando negli equilibri del gruppo senza timori. Il rientro di Mbaye tra i titolari rappresenta un altro pezzo del puzzle in tal senso, ma non l’ultimo. L’allenatore ha messo in concorrenza per una maglia Orsolini con Edera e Sansone con Palacio. 

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