Così Saputo volta pagina: tutto su Sartori e Di Vaio

Il patron poco convinto dai risultati delle ultime stagioni cambia l’area tecnica. Nel 2015 all’inizio della sua avventura promise l’Europa in dieci anni

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di Marcello Giordano

Si apre una nuova stagione. Ma nei piani di patron Saputo l’annata 2022-23 dovrà essere anche, se non soprattutto, il primo anno di una nuova era: obiettivo, centrare quel salto di qualità fin qui rimasto solo una chimera. Dal 2015 a oggi il Bologna si è consolidato in serie A centrando come miglior risultato un decimo posto.

Peccato che quando si presentò sotto le Due Torri Saputo annunciò la volontà di riportare il Bologna in Europa nel giro di 10 anni: ne restano tre e "I miei obiettivi non sono cambiati", ha fatto sapere Joey Saputo nel giorno che nella sua mente segna il rilancio delle ambizioni rossoblù.

Ambizioni che hanno un nome e un cognome: quelli di Giovanni Sartori, nuovo responsabile dell’area tecnica, l’uomo capace di trasformare in realtà europea l’Atalanta in coppia con Gasperini e che disegnò il miracolo Chievo, portato dalla serie C fino ai preliminari di Champions League. Al fianco di Sartori e dei suoi scout, cresceranno le responsabilità di Marco Di Vaio, promosso a direttore sportivo e a braccio destro operativo del nuovo responsabile di mercato.

Addio a Riccardo Bigon, direttore sportivo dal 2016 fino alle porte dell’ultima estate. Aveva un contratto in scadenza al 2023, l’ex uomo mercato, così come Sinisa Mihajlovic. Ma a un ribaltone il patron aveva iniziato a pensare fin da gennaio, dopo le frizioni tra il dirigente e Sinisa Mihajlovic che hanno condizionato la finestra di mercato invernale. Via Skov Olsen, messo alla porta dal tecnico come pure Dijks, poi rimasto: il tutto al termine di un cambio di programma tecnico (il passaggio dal 4-2-3-1 al 3-5-2 avvenuto a settembre, dopo il ko di Empoli) che aveva modificato gli equilibri della rosa.

Bigon, oltre al mancato raggiungimento dei 50 punti nonostante l’arrivo di Arnautovic, ha pagato anche le poche plus valenze realizzate nelle ultime stagioni. Diawara, Verdi e Tomiyasu non sono bastati: "Non ho paura di investire, ma a spendere ci penso due volte. Voglio che gli investimenti fruttino: con plus valenze a bilancio o con i risultati in classifica", ha tuonato Saputo, che alla volta della Primavera ha messo sotto processo l’intera area sportiva. Ha poi deciso di andare avanti con Mihajlovic.

Morale, Bigon è stato l’unico a pagare l’ultima stagione, l’ennesima senza l’atteso squillo in classifica. Anche perché Di Vaio si è fatto largo come uomo mercato di un settore giovanile che ha portato uno scudetto e tre finali e che conta 27 nazionali. Insomma, sotto il salto di qualità è arrivato, ma dovrà essere incrementato con il salto in prima squadra dei talenti, a partire da Amey e Raimondo. Per il salto di qualità Saputo chiede a Sartori di ripetere quanto fatto con Chievo e Atalanta: scoprire talenti a basso costo da rivendere a peso d’oro coniugando classifica e bilancio.

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