Festa delle Medaglie, la Fis chiude le porte a Scisciolo e alla Sef

Festa per tutti, ma non per la Virtus Scherma che, a Riccione, resta fuori dalla Festa delle Medaglie, organizzata dalla federazione scherma per celebrare i successi di questa annata. E la Virtus e il suo vice presidente, Marcello Scisciolo, c’erano andati a giusto titolo perché la prima medaglia ai Giochi di Tokyo 2020 porta proprio la firma di un virtussino, Gigi Samele, argento nella sciabola. Argento bissato nella prova a squadra: abbastanza per capire che la Virtus, che proprio nel 2021 festeggia i 150 anni di vita, avrebbe dovuto essere ospite d’onore.

Marcello Scisciolo aveva avvertito che avrebbe raggiunto il palazzetto di Riccione – capienza superiore alle 3mila unità, meno di 200 i presenti – in compagnia della moglie Lucia. Presenza annunciata da mail ma, a Riccione, la Fis è stata irremovibile. Scisciolo sì, la moglie Lucia (si era pensato semplicemente di aggiungere una sedia), no. A quel punto il vice presidente bianconero, con molta eleganza, se n’è andato. Raggiunto poi l’indomani, da una telefonata di scuse, dal presidente onorario della Fis Giorgio Scarso.

Niente Festa delle Medaglie, ma la Virtus va oltre. E, per il 6 dicembre, al PalaDozza, organizza la rivincita della finale olimpica. Da una parte l’idolo di casa, Gigi Samele, dall’altra il marziano, l’ungherese Aron Szilagyi, il marziano di Budapest che ha vinto le ultime tre edizioni dei Giochi. Comunque vada a finire il remake della finale olimpica, un vincitore, anzi, una vincitrice c’è già. La Virtus che batte ai punti la federscherma.

a. gal.

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