di Giacomo Gelati
"This must be the place". Paradossalmente non poteva esserci teatro migliore per la Fortitudo, che reduce dalla sconfitta a Ferrara, oggi alle 18 riceverà la capolista Pistoia con l’obiettivo di lasciare immacolato il ruolino di marcia casalingo (5-0) e tentare di appianare alcune criticità.
"Ho detto alla squadra che questa è la partita giusta per il dopo-Ferrara – spiega coach Luca Dalmonte –, giochiamo in casa e contro la prima. La capacità di resettare ha un valore importante quando si parla del breve periodo e venerdì mattina ci siamo trovati per fare due considerazioni sul match contro Pistoia, con l’obiettivo di guardare avanti senza rimuginare. Giochiamo contro la miglior difesa del campionato e ci servirà un approccio offensivo intelligente. Il loro è un sistema figlio della passata stagione, che ha storia e comprovata efficienza: abbiamo la missione speciale di limitare Copeland e Varnado, ma anche un fuoriclasse come Wheatle".
Il faccia a faccia dopo le parole nel postpartita di mercoledì in merito alla condotta arbitrale.
"Non ho la presunzione che aver parlato con i capi degli arbitri possa cambiare le cose, ma se viene chiesta collaborazione, e io l’ho sempre data, è implicito che ci possa essere uno scambio di opinioni. Ci siamo confrontati su alcuni episodi e abbiamo chiesto chiarezza su altre cose. Non c’è un risultato da portare a casa, ma uscirne con più nozioni. Se tornassi indietro farei la stessa cosa nel postpartita, senza giustificare la sconfitta".
Commutata la giornata di squalifica inflitta a Matteo Fantinelli, i biancoblù saranno al completo, condizione che nelle ultime settimane ha gravato sulla competitività a partire dagli allenamenti.
"Fino a 2-3 partite fa avevamo fra le migliori produzioni difensive: oggi è come se fosse girato tutto ed è uno switch figlio di due settimane di allenamenti non al completo. Appurato che furbo non è sinonimo di intelligente, ci sarebbero allenatori furbi che arriverebbero in questi contesti facendo la lista delle problematiche, ma è un protocollo che non mi appartiene. Abbiamo una serie di criticità e non è corretto e indispensabile citare nome e cognome, lo dico perché alcune performance individuali siano viste in un’ottica di problemi che ci stiamo preoccupando di gestire".
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