Fortitudo, salvezza e futuro in ottanta minuti

L’Aquila non può sbagliare domenica con Napoli: perdere significherebbe retrocedere. E bisognerà vincere anche con Reggio Emilia

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di Massimo Selleri

Ottanta minuti per conquista della salvezza. La frase è un vero ultimatum con la Effe che non ha alternative, deve vincere domenica contro Napoli e poi ripetersi sette giorni dopo, all’Unipol Arena, con Reggio Emilia. A rovescio se la formazione allenata da Antimo Martino perde con i partenopei allora è aritmeticamente retrocessa se, invece, ottiene un successo, ma non riesce a imporsi contro Reggio Emilia deve sperare che i campani non battano Pesaro al PalaBarbuto in quella che sarà l’ultima di campionato.

Ad ogni modo la retrocessione è un discorso che non si ferma a queste due squadre, ma si allarga anche a Treviso che deve vincere almeno una partita per andare a quota 24 punti e mettersi a distanza di sicurezza.

In linea teorica il discorso riguarda pure Trento che, però, l’8 maggio scende a Cremona con la squadra padana che è in piena smobilitazione avendo già la testa impegnata nel pianificare la prossima stagione in A2.

Treviso, invece, venerdì ospita la Virtus, il 6 maggio riceve Milano e poi chiude la stagione a Trieste. Se in queste tre partite fa zero punti, Napoli vince con i marchigiani e la Effe fa 22 ecco che allora toccherebbe ai veneti la retrocessione essendo in svantaggio negli scontri diretti con bolognesi e partenopei.

Pur essendo a quota 18 punti e non potendo più sbagliare alla fine l’Aquila ha un piccolo punto a suo favore. Oltre a giocare in casa domenica, il popolo biancoblù è pronto a presentarsi in massa all’arena di Casalecchio qualora quella gara dovesse essere decisiva. La memoria torna a quel famoso 2 aprile del 1992 quando i fortitudini ottennero una clamorosa salvezza sul campo della formazione reggiana.

Questa volta, però, l’impresa sarebbe molto più miracolosa e non solo perché allora la banda di Lino Bruni evitò la discesa in serie B mentre in questa occasione c’è la permanenza nel massimo campionato, ma anche perché allora arrivò Teo Alibegovic a risollevare le sorti della Fortitudo. In questo frangente, invece, Martino di stranieri ne dovrebbe cambiare parecchi. Da qualche gara, nonostante la recente vittoria con Trento, il coach della Effe non ha nessun contributo dall’asse play-pivot titolare con Jabril Durham e Geoffrey Groselle che risultano non pervenuti e deve poi rimediare andando a pescare di volta in volta chi è più in forma.

L’idea di poter andare sul mercato era stata presa in considerazione, ma è difficile intervenire su un gruppo che con il rientro di Matteo Fantinelli ha trovato un suo equilibrio anche se adesso deve fare i conti con l’assenza di James Feldeine.

Ieri, infine, il Consorzio che detiene la completa proprietà della società sportiva ha ritenuto opportuno fare una precisazione sul piano di ristrutturazione del debito in essere con l’Agenzia delle Entrate e l’Inps. In sostanza come avvenuto per altri club come Cantù, questa operazione serve per dare una continuità aziendale a questa realtà e non per una sua dismissione.

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