Il coraggio non basta: il Corticella va ko

La capolista Giana Erminio passa con una rete di Ballabio nel primo tempo, ma gli uomini di mister Miramari ci provano fino alla fine

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di Nicola Baldini

Sconfitta onorevole per il Corticella di Alessandro Miramari che, al ‘Biavati’, viene superato di misura dalla corazzata nonché capolista del campionato Giana Erminio.

Il tecnico biancazzurro decide di giocarsela come da consuetudine a viso aperto schierando una squadra a trazione anteriore. Già al 3’ Tcheuna scende bene sul suo out di competenza e mette in mezzo un pallone che viene sbrogliato dalla retroguardia avversaria. Al quarto d’ora, sul fronte opposto, si fa vedere in avanti anche la formazione ospite con una conclusione da fuori di Fall neutralizzata senza grossi patemi da Bruzzi.

La prima della classe inizia a premere forte alla ricerca del vantaggio e, al 32’, gli sforzi profusi producono i frutti a lei sperati: al termine di una pregevole triangolazione in area, la sfera giunge sui piedi di Ballabio che, con freddezza, spiazza il portiere in una sorta di calcio di rigore in movimento. Nel corso dell’intervallo, mister Miramari cerca di scuotere i suoi, già capaci in stagione di battere squadre più quotate come Forlì, Ravenna, Lentigione e Fanfulla.

La scossa dà spinta a capitan Oubakent e compagni che, al 10’, recriminano per un calcio di rigore (apparso piuttosto netto) per un tocco di mano in area di un difensore: il direttore di gara, tra le veementi proteste locali, decide di far proseguire, con la mancata concessione del penalty che costa il rosso per proteste (doppio giallo) all’allenatore Miramari.

La Giana Erminio, pur potendo contare su un maggiore tasso tecnico, capisce che da qui in avanti si tratterà di una partita di grande sacrificio. Mister Chiappella decide infatti di irrobustire le linee difensive e di difendersi addirittura con cinque uomini. La robustezza delle maglie della retroguardia ospite impedisce sostanzialmente ai biancazzurri di rendersi più di tanto pericolosi.

La migliore occasione per il pareggio, fatta eccezione per un altro penalty chiesto timidamente per un fallo di mano su conclusione di Marchetti, arriverà infatti solamente nel recupero: è il solito capitan Oubakent a suonare la carica con un destro che si spegne alto.

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