Rossoblù in smart working, poi la terza dose

Domenica nuovo giro di tamponi, ma la trasferta di Cagliari è già esclusa dall’Ausl. Intanto allenamenti con sessioni in videoconferenza

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di Marcello Giordano

Aspettando la terza dose di vaccino, il Bologna torna in smart working. Almeno fino a domenica, i rossoblù si alleneranno a casa, con sessioni in videoconferenza con il preparatore atletico, sfruttando la ciclette e il materiale di base di cui sono stati dotati a domicilio fin dal principio della pandemia per poter svolgere lavoro basilare di mantenimento atletico. Domenica, altra tornata di tamponi per tutti e i negativi, alla volta di lunedì effettueranno la terza dose di vaccino necessaria per il Supergreen Pass e pure per sbloccare l’impasse attuale e poter tornare ad allenarsi a Casteldebole in vista . Dall’elenco di coloro che effettueranno il vaccino sono da escludere i contagiati, che otterranno la carta nel momento in cui si negativizzeranno e i renitenti al vaccino che ancora devono effettuare la seconda dose.

Questo è lo stato dell’arte all’interno del gruppo di Sinisa Mihajlovic, che dopo essere stato costretto a saltare il match con l’Inter salterà anche quello con il Cagliari per disposizione dell’Asl, in attesa dell’esito dei tamponi di domenica che stabiliranno se il cluster che si è sviluppato a Casteldebole sia da ritenersi concluso o meno. E quindi se il Bologna possa riprendere gli allenamenti a inizio della prossima settimana, in vista del match casalingo con il Napoli del 16 gennaio. Ciò che ha portato l’Asl a disporre il rinvio, infatti, è il fatto che dopo il rientro dalle vacanze, agli iniziali 4 contagiati posti in isolamento si sono aggiunti altri quattro casi di contagi e il numero in risalita ha fatto scattare il cluster e quindi il rinvio.

A seguito del rinvio è arrivata la riunione di Lega straordinaria, a cui però, incredibilmente, non è stato consentito al personale medico di alcun club di prendere parte e spiegare la situazione e l’evoluzione della stessa, in un momento in cui invece il parere dei professionisti conta è ritenuto rilevante più che mai. Una situazione che racconta da sè come manchi una vera ed efficace cabina di regia tra Figc, Lega e Governo per affrontare una problematica pandemica che investe il mondo intero e non il solo campionato di calcio. In altri paesi partite saltate sono state considerate rinviate. Qui, si procederà con sconfitte a tavolino e ricorsi che porteranno probabilmente a rigiocare i match saltati a causa delle positività.

La situazione è paradossale e, stando a indiscrezioni, anche per questo l’ad rossoblù Claudio Fenucci - che ha fatto sapere che parlerà soltanto dopo il pronunciamento del giudice sportivo - ha contattato i vertici del Coni e dello stato per chiedere un tavolo di discussione che porti alla risoluzione del problema. Un tavolo che coinvolga mondo del calcio, dello sport e del governo, magari per forzare la finestra delle nazionali e offrire alla serie A spazio temporale necessario per recuperare le gare saltate. In tutto questo stride il silenzio dell’assocalciatori e il fatto che la Figc non abbia ancora fissato una riunione per discutere gli adeguamenti necessari dopo gli ultimi provvedimenti del Governo. Anche per questo i massimi dirigenti dei club, da Fenucci a Marotta, spingono per il tavolo congiunto per il Governo: invito raccolto l’invito parlando della necessità di una cabina di regia per uniformare le decisioni della Asl.

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