Stanca e irriconoscibile: così la Virtus crolla

La Segafredo Arena fischia sonoramente i bianconeri, apparsi in totale confusione, battuti in casa da Napoli, ultima in classifica .

Stanca e irriconoscibile: così la Virtus crolla

Stanca e irriconoscibile: così la Virtus crolla

Virtus Bologna

81

Napoli

89

SEGAFREDO : Mannion 7, Faldini ne, Belinelli 23, Jaiteh 8, Lundberg 1, Shengelia 8, Hackett 6, Menalo ne, Mickey 9, Camara ne, Weems 11, Ojeleye 8. All. Scariolo.

GEVI NAPOLI: Zerini 8, Howard 24, Young 2, Michineau 9, Dellosto 5, Sinagra ne, Uglietti 6, Wimbush ne, Williams 20, Steward 15, Bamba ne, Grassi ne. All. Pancotto.

Arbitri: Baldini, Perciavalle, Marziali.

Note: parziali 14-21; 34-41: 49-69. Tiri da due: Virtus Bologna 1938; Napoli 2439. Tiri da tre: 1029; 1123. Tiri liberi: 1317; 816. Rimbalzi: 36; 33.

di Massimo Selleri

Il popolo deve essere istruito, ma non deve essere dotto. Così scriveva lo storico partenopeo Vincenzo Cuoco all’inizio dell’Ottocento e Napoli, restando a fedele al pensiero di questo suo celebre concittadino, si presenta alla Segafredo Arena sapendo di non avere il talento dei padroni di casa, ma essendo anche consapevole che giocando a pallacanestro un avversario che non ha a disposizione Milos Teodosic, Isaia Cordinier, Abi Abass e Alessandro Pajola si può battere se si resta umili e se in campo si tiene un profilo basso.

Un vecchio saggio come Pancotto ha ben presente che la partita va tenuta addormentata per evitare che qualche campione bianconero si accenda e si risolva da solo la questione e questo sarà il copione campano per tutti i 40’.

La conseguenza è che i mormorii e le proteste sono lasciate al pubblico che non manca di far sentire il suo disappunto quando la squadra finisce sul -24 (41-65) e ai giocatori viene chiesto di tirare fuori gli attributi. Lo stimolo qualcosa ottiene perché la forbice si riduce fino ai 15 punti (57-72), poi gli ospiti continuando a giocare in modo ordinato riprendono il bandolo della matassa e con pazienza attaccano una difesa che ha sempre il sapore della coperta troppo corta. Il 22 dalla lunetta di Howard a 4’15’’ dalla fine delle ostilità vale il 65-86 e di fatto segna la fine della gara. Tra campionato ed Eurolega siamo alla quinta sconfitta consecutiva per la Virtus che esce tra i fischi da chi negli ultimi minuti ha anche chiesto di darsi una svegliata.

Difficile, però, chiedere di più ad un gruppo che ha gli uomini contati e che si ritrova con le pile scariche a causa delle assenze. Il primo posto in campionato resta in cassaforte, mentre giovedì sempre qui in Fiera andrà in scena la gara contro Milano che concluderà l’Eurolega bianconera. Potrebbe essere un anticipo della serie finale scudetto, ammesso che l’infermeria tra dieci giorni si svuoti definitivamente e non registri nuovi arrivi.

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