Un gruppo in costruzione: indecifrabile

La campagna di Olanda ha messo a nudo i difetti del Bologna. La gara di Coppa Italia ha riconciliato la squadra con i tifosi

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di Massimo Vitali

Atipico, compresso nei tempi e per questo poco indicativo, come succede se in amichevole prima affronti avversari troppo morbidi, poi sparring partner tosti e più avanti nella preparazione e infine passi il turno in Coppa Italia senza particolari patemi ma contro un avversario debole come il Cosenza.

E’ la storia del cammino breve, e un po’ indecifrabile, che ha portato i rossoblù al debutto in campionato con la Lazio. Un cammino che è cominciato il primo luglio, quando mezza squadra si è ritrovata a Casteldebole al preraduno, disertato dai dieci nazionali costretti a fare gli straordinari fino a metà giugno.

E così il 6 luglio è partito per Pinzolo un Bologna dimezzato, assente annunciato anche Mihajlovic, che ha diretto le operazioni da remoto. A metà ritiro si sono aggregati alla comitiva i dieci nazionali. Con una preparazione così stringata per via della partenza anticipata della stagione, il lavoro pesante per muscoli e polmoni è stato sacrificato sull’altare della brillantezza.

Tradotto: poche corse sul campo e subito il pallone protagonista. Il 10 luglio, nella prima uscita in Val Rendena, nell’8-0 rifilato alla Settaurense ha brillato Van Hooijdonk, autore di una doppietta, ma due settimane dopo rispedito in prestito all’Heerenveen. Il 17 luglio, nella doppia amichevole di fine ritiro, 5-0 al Pinzolo (con doppietta di Barrow) e 7-1 al Castiglione delle Stiviere (doppiette di Orsolini e Anatriello), ma avversari troppo friabili per trarre indicazioni utili.

E’ nel doppio viaggio in Olanda di fine luglio che i rossoblù hanno fatto accendere più di un campanello d’allarme, andando a sbattere contro due formazioni di Eredivisie, Az Alkmaar e Twente, più avanti nella preparazioni e decisamente con un altro passo.

Nel primo test con l’Az l’1-0 per gli olandesi non dice tutto dei patemi della fase difensiva, a cui ha posto rimedio solo l’ardore di Medel. Cinque giorni dopo col Twente, invece, il naufragio è stato certificato anche dal punteggio: nel 4-1 per il Twente spiccano gli errori marchiani di Bonifazi e la totale inconsistenza dell’attacco, oltre a un approccio sbagliato e al gol, ininfluente, di Soumaoro.

L’8 agosto la Coppa Italia al Dall’Ara col Cosenza potenzialmente rappresentava una trappola: all’atto pratico il gol di Sansone dopo un’ora abbondante di gioco ha scacciato i fantasmi, ma non i dubbi. Medel è una certezza e là davanti lo sarebbe anche Arnautovic, se non fosse per le sirene del Manchester United.

Il resto è un cantiere aperto, in cui ancora non si vede compiutamente né la mano dell’allenatore né quella di Sartori. Quanto vale questo Bologna? Oggi meno del Bologna che l’ha preceduto. Ma forse la domanda ha un senso relativo con due settimane abbondanti di mercato ancora aperto.

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