Virtus e Fortitudo: diffida allo stop anticipato

I due club hanno inviato una lettera alla Lega per tentare di bloccare una decisione che la Fip avrebbe probabilmente annunciato oggi

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BasketCity si oppone alla conclusione anticipata del campionato di serie A. Questa l’estrema sintesi di due lettere distinte inviate al presidente della LegaBasket Umberto Gandini da Virtus e Fortitudo.

Per i club bolognesi chiudere la stagione adesso significherebbe fare un salto nel buio perché avverrebbe con la totale assenza delle garanzie minime sugli effetti di questa decisione. Ad oggi la possibilità di ridurre gli ingaggi ai giocatori o gli aiuti economici da parte delle istituzioni sono solo impegni orali che al momento nessuno ha messo nero su bianco. Per questo si chiede alla Lega di continuare a prorogare la stagione in attesa che sia il Governo a decretarne la fine dando anche le indicazioni su come muoversi e su come impostare la ripresa dell’attività nella prossima annata sportiva.

Le due lettere, che hanno tutto il sapore della diffida, hanno lo scopo di bloccare quanto probabilmente accadrà oggi pomeriggio nell’assemblea di Lega. Il presidente della Federbasket Gianni Petrucci ieri ha avuto un confronto con il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e oggi avrebbe dovuto comunicare a chi rappresenta le società di serie A che i campionati verranno annullati decretandone la conclusione anticipata.

Ora che, però, due club si sono messi di traverso la Fip vuole che sia la Lega a prendere una posizione ufficiale dopo essersi confrontata con le sue associate.

Visto il numero di decessi che ha colpito la Lombardia e in particolare le zone di Brescia, Cremona e Milano è impossibile pensare che si possa tornare in campo in tempi brevi e inoltre la Federazione si chiede cosa potrebbe succedere se un giocatore dovesse contagiarsi dopo una partita disputata in trasferta.

Sulla possibilità di tornare in campo le due bolognesi hanno una posizione diversa.

La Virtus è ancora convinta che la sua proposta di portare ad inizio della prossima stagione la conclusione di questa sia una soluzione praticabile ed è su questo tasto che insiste sapendo che un rimedio non è mai la soluzione del problema, ma questa "pezza" sarebbe comunque una strada più sicura rispetto ad una conclusione che potrebbe aprire diverse vertenze e non solo con i giocatori, ma anche con gli sponsor.

Tra l’altro già alcune agenzie internazionali che rappresentano diversi atleti hanno fatto sapere che, rifacendosi ad altri precedenti discussi in sede di arbitrato, che l’epidemia da Coronavirus non può essere considerata una causa di forza maggiore per ridiscutere il contratto e quindi un’eventuale riduzione degli ingaggi e delle commissioni sarebbe un semplice atto di cortesia e comunque non dovuto.

La Fortitudo, invece, ha un punto di vista molto diverso. Per la Effe è chiaro che non si può tornare in campo, ma siccome alcuni club anziché attenersi a quelle che saranno le future disposizioni della Lega Basket hanno fatto di testa loro, anche lei ha deciso di andare avanti per la sua strada.

Sassari non ha atteso l’esito della discussione tra l’associazione che rappresenta i giocatori e la Lega, ma ha trovato un accordo con i suoi giocatori e ne ha liberato una parte; Milano ha dichiarato che comunque pagherà gli ingaggi per intero, mentre la Effe ha deciso di ascoltare i suoi consulenti i quali hanno spiegato come con queste regole concludere la stagione senza avere prima trovato un accordo con giocatori e sponsor potrebbe essere sinonimo di parecchie citazioni in tribunale, mettendo a rischio l’esistenza stessa del club.

Difficile che oggi le altre società ascoltino le ragioni di Virtus e Fortitudo, certo è che tutto nasce dal fatto che dal Governo arrivano segnali ambigui, lasciando alle singole federazioni una autonomia che non dovrebbe esserci quando si devono affrontare situazioni di questo tipo.

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