Virtus, Menalo e Camara la meglio gioventù

I due ventenni sono approdati in bianconero e sono entrambi entusiasti di potere imparare da campioni esperti come Teodosic

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di Massimo Selleri

Leo Menalo e Gora Camara sono le due giovani torri della Virtus. Davanti hanno una serie di compagni più esperti e sulla carta più forti e spetterà a loro convincere Sergio Scariolo a utilizzarli soprattutto in Eurolega dove la Segafredo cercherà di scendere in campo con il suo roster migliore per strappare una partecipazione ai playoff che avrebbe il sapore del successo, viste le difficoltà che le squadre incontrano quando affrontano per la prima volta il massimo campionato europeo. Oltre al ruolo, i due hanno un’altra particolarità, sono entrambi di formazione italiana pur avendo una nazionalità diversa. Menalo è croato ed è cresciuto nella Stella Azzurra di Roma, club che è una vera fucina di cestisti grazie anche alla pazienza certosina del coach capitolino Germano d’Arcangeli e dove anche Amar Alibegovic ha imparato l’abc della pallacanestro, mentre Camara è senegalese ed è un prodotto del vivaio della V nera che lo ha mandato a farsi le ossa in giro per l’Italia, prima di riportarlo all’ovile. "Poter tornare a casa è sempre importante – spiega Camara – a maggiore ragione se questo significa avere come compagni giocatori importanti e forti. Sono qui per imparare da loro, migliorare e poter essere d’aiuto alla squadra". Il suo esordio con la prima squadra risale a quattro anni fa, quando la V nera si ritrovò impegnata a Lubiana in una gara della Basketball Champions League.

"E’ un ricordo che terrò per sempre anche perché non pensavo di giocare. La prima volta che il coach mi ha chiamato per entrare pensavo si stesse sbagliando, alla terza ho capito che era vero e il sogno si è avverato".

Allora come oggi il merito va anche ai compagni più esperti che hanno la pazienza di spiegare le cose ai più giovani. "Sanno già che cosa provi e quindi ti parlano e ti aiutano. Solo il fatto di giocare con loro mi da grande energia". Anche per Menalo si tratta di un sogno che si avvera. "Il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra a vincere – a parlare è il lungo croato – e per farlo devo crescere. Ho parlato con Sergio Scariolo e mi ha detto che da me si aspetta che io metta sempre energia in campo. Sa che sono giovane e proprio per questo mi chiederà di dare freschezza". Per uno che gioca dentro l’area, avere come compagno un fuoriclasse dell’assist come Milos Teodosic significa che la palla ti arriverà tra le mani più prima che poi. "Anche solo allenarsi con lui è una cosa bella, figurarsi giocarci insieme una partita. E’ difficile da spiegare, ma anche guardando le cose da fuori non ti immagini quanto sia fantastico essere con lui sul parquet". Vista la regola dei 6 italiani da schierare a referto nel nostro campionato i due avranno una presenza molto frequente in serie A dove potranno fare esperienza.

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