Al crocevia dove si incontrano l’esperienza e la solidità di coach Gianluca Righi e la giovanissima età dei suoi ragazzi sta il Voltone, il club di Monte San Pietro fra le rivelazioni della Divisione Regionale 1. Ventidue anni è la media della squadra, partita con aspirazioni di salvezza prima di fare i conti con una stagione ben sopra le aspettative. E la chance, più concreta che mai, di centrare uno dei primi quattro posti nel girone A. Che varrebbero i playoff per la serie C.
Coach, come sta la squadra?
"Siamo in ballo dal 28 di agosto e abbiamo ancora tante partite da giocare. Abbiamo avuto un impatto poco positivo a causa dei tanti infortuni che hanno condizionato il lavoro, ma i ragazzi sono stati bravissimi a trasformare in qualcosa di bello un periodo negativo. Tutti stanno dando il massimo e io li sto responsabilizzando".
In che modo?
"Diciamo che il mio ruolo in palestra è quello di migliorare i giocatori di giorno in giorno e mentre nelle giovanili non hai l’assillo dei risultati, nell’universo senior è qualcosa di diverso. Cambiano certe dinamiche, scelte, letture. Ed è importante trasmettergli l’importanza dei sacrifici che stanno facendo: i risultati si vedono perché stanno facendo qualcosa di straordinario".
È realizzabile il sogno playoff?
"Ci proviamo, anche perché rispetto alla passata stagione ci sono stati importanti cambiamenti, fra allenatore e organico, e non era scontato trovarci in questa situazione. Io ho trovato tanta disponibilità e il premio più grande sarebbe una post-season. Abbiamo lavorato duramente e le cose si sono messe in modo discreto: perché non provarci?".
Come la vivono i ragazzi questa prospettiva?
"Spero che la vivano positivamente, nel senso che stiamo facendo qualcosa di importante. Molti di loro un punto così alto non l’hanno mai raggiunto, a parte i fratelli Giacometti che sono i più anziani del gruppo, per così dire. Giochiamo partite importanti ed è uno stimolo per fare ancora meglio, per misurarsi coi propri limiti. In cuor mio ho sensazioni positive, poi sono tanti i fattori che incidono".
Ad esempio?
"Credo che noi allenatori possiamo incidere fino a un certo punto, serve anche la disponibilità dei giocatori. Allenarci con costanza e impegno è un plus".
Siete l’ottavo attacco (72,8) e la decima difesa del girone (71,2). Soddisfatto?
"I numeri non mentono mai: non daremo mai 30 punti a nessuno e abbiamo sempre lottato fino alla fine. Alla base di tutto, c’è l’approccio alla gara. Poi, se c’è una cosa da migliorare, sono i tiri liberi".
Pro e contro di una squadra così giovane?
"Vengono in palestra perché vogliono costruire qualcosa: abbiamo anche ragazzi in doppio tesseramento con la Francesco Francia e l’impegno è tanto. I giovani però vanno stimolati e fatti divertire, altrimenti gli passa la voglia".
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