Cesena, 9 dicembre 2010 - La crisi dei bebè: è il fenomeno nuovo di quest’anno negli asili nido comunali, pubblici e privati convenzionati, quelli in cui si pagano le rette più alte (rispetto alle scuole materne) fino e anche sopra 600 euro al mese.

Per la prima volta da tanti anni succede che le famiglie cesenati abbiano tolto e continuino a prelevare i bambini dal nido non perché non apprezzino i servizi — notoriamente di alta qualità — ma per ragioni economiche. Papà o mamma hanno perso il lavoro ed ecco che l’asilo diventa un lusso, anche se il ritiro è sempre in qualche modo traumatico. Gli anni scorsi c’erano le file di bambini in lista d’attesa per entrare: quest’anno invece ai nidi ci sono posti vuoti.

E c’è chi, come Laura Giunchi, la responsabile dell’asilo Mondobimbi, è ancora più preoccupata degli altri, visto che ha un nuovo nido in fase di realizzazione al Montefiore. "Quest’anno tutti gli asili del territorio cesenate, sia privati che comunali — dice — hanno risentito della crisi economica. Il Comune non ha più bambini nelle liste d’attesa e anche Mondobimbi ha diversi posti disponibili nella sede di San Mauro in Valle in via San Miniato, fra cui due in convenzione con il comune di Cesena. Anche chi non ha presentato la domanda in Comune entro maggio scorso, può ancora ottenere il posto convenzionato (cioè con le rette allineate a quelle del pubblico; esistono anche posti non convenzionati a costi più alti, che in questo momento non hanno mercato) semplicemente presentando la domanda, dato che le graduatorie sono esaurite. La situazione di Mondobimbi è forse ancora più critica di altri perché alle conseguenze della crisi con ritiro del bambino dal nido o comunque con difficoltà a pagare la retta dell’asilo, si è aggiunto il trasferimento di una nostra sezione dalle sede di viale Carducci a San Mauro in Valle, in attesa della costruzione della nuova sede di Mondobimbi al Montefiore".

Anche a Piccole Stelle, il nido gestito dalla cooperativa Team Service nella Casa Rossa di Ponte Pietra ci sono posti liberi convenzionati. "Nonostante il calo degli iscritti — dice la presidente Simona Bernacci — abbiamo mantenuto inalterati i livelli occupazionali. Confidiamo che la situazione sia congiunturale e che, uscendo dalla crisi, si torni a operare a pieno regime". Il dirigente del settore scuola del Comune Monica Esposito parla di situazione diffusa e generalizzata. "Che ci risulti — dice — l’unico asilo nido che non ha posti convenzionati liberi è Babybirba. Tutti gli altri non fanno il pieno. In tutto sono 20 i posti vuoti su 244 convenzionati nei privati: uno al Trilly, tre al Tiritera, il nido aziendale di Hera, otto a Piccole Stelle, quattro al Peter Pan, due a Mondo Bimbi, uno alle Favole. Nei nidi pubblici tutti i 355 posti sono invece occupati".
 

Da quest'anno, fra l’altro, è entrata in funzione la personalizzazione delle rette, in base all’Isee, che va da un minimo di 90 a un massimo di 472 allo scopo di attuare più gradualità negli scatti da uno scaglione all’altro e più equità rispetto alle condizioni economiche delle famiglie. Le famiglie con reddito più alto, che pagano la retta massima, versano 68 euro in più dell’anno scorso. Bastano due redditi poco più che normali in famiglia per far scattare l’aumento: e questo ha scatenato la protesta di diverse famiglie. Fino all’anno scorso, di converso, i nuclei della fascia più bassa pagavano tutte una quota mensile di 157 euro, che quest’anno scende fino a 90 euro mensili.