Francesco Giubilei* Una delle conseguenze più tragiche della guerra in Ucraina è il numero enorme di rifugiati che arrivano al confine con i paesi europei cercando accoglienza per fuggire dal conflitto. Osservare con i propri occhi la situazione al confine ucraino aiuta a capire l’entità di quanto sta accadendo nell’Europa dell’Est. Tra le aree più interessate dall’arrivo di profughi c’è la Romania e in particolare la Moldavia. Qui sorge il centro abitato di Giurgiulești, un comune abitato da poco meno di tremila anime confinante ad est con l’Ucraina e ad ovest con la Romania. In questi giorni Giurgiulești è uno dei punti di accesso dei rifugiati che provengono dal Sud dell’Ucraina, in particolare dalle città di Odessa e Mykolaiv. Odessa ad oggi è stata risparmiata dall’offensiva dell’esercito russo ma potrebbe essere il prossimo fronte mentre Mykolaiv è da giorni sotto attacco e, se dovesse capitolare, i russi avrebbero la strada aperta verso Odessa anche via terra. Per questo decine di migliaia di ucraini stanno lasciando le loro città per entrare in Moldavia e Romania. Superati i controlli alla frontiera sono stati allestiti punti di prima accoglienza con viveri, bevande calde (la temperatura di sera è sotto zero) e un primo aiuto logistico in particolare per chi arriva a piedi. Da trequattro giorni infatti ci dicono che è in vigore una nuova legge che non permette agli autisti di autobus ucraini di varcare il confine, perciò molte persone sono costrette a procedere a piedi. Anche pochi chilometri dopo al confine tra la Moldavia e la Romania (perciò l’Unione europea) ci sono lunghe code di automobili. Qui ci imbattiamo in un gruppo di ucraini in attesa di entrare in Romania e proveniente da Mykolaiv: "La situazione in città è difficile, non sappiamo dove andare ma vogliamo raggiungere la Germania" ci dice Alona, una ...
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