Amadori, rivoluzione dopo l’uscita di Berti

Confermata la notizia anticipata dal Carlino il 1° novembre. Nuovo assetto organizzativo con il figlio minore di Francesco

Migration

di Paolo Morelli

Quasi venti giorni dopo che il Carlino aveva anticipato la notizia è arrivata la conferma ufficiale: Francesco Berti, 50 anni, bolognese, non è più l’amministratore delegato del Gruppo Amadori. Il comunicato che sancisce la fine di una collaborazione durata quasi dieci anni è stato diffuso ieri mattina: "Dopo un decennio di intenso lavoro comune e di reciproche soddisfazioni, Amadori S.p.A., le aziende che operano per l’omonimo

marchio ed il Dottor Francesco Berti hanno di comune accordo ritenuto concluso il lungo percorso di fruttuosa collaborazione".

Dopo esperienze con crescenti responsabilità in Mediapass, Furla e Dmail Group, Berti era approdato in Amadori a metà del 2013 come consulente finanziario della famiglia. Il giovane dirigente crebbe al fianco della responsabile finanziaria Maurizia Boschetti e si guadagnò rapidamente la piena fiducia della famiglia Amadori, dal capostipite Francesco ai figli Flavio e Denis, e all’inizio del 2015 fu nominato direttore finanziario del gruppo. Il buon lavoro svolto nel settore finanziario lo portò nel giro di tre anni e mezzo alla carica di direttore generale, carica che ricopre tuttora pur essendo stato nominato anche amministratore delegato nel giugno di tre anni fa.

"Arrivati alla conclusione di un ciclo aziendale così impegnativo – si legge nel comunicato ufficiale, prima dei reciproci ringraziamenti di rito –, si sono aperte nuove esigenze e nuove sfide professionali sia per la proprietà, sia per il manager di lungo corso".

In realtà circa un mese fa s’è creato un profondo dissidio fra Berti e l’Amadori, tanto che da allora l’amministratore delegato non s’è più visto nel suo ufficio di San Vittore. Nessuno risponde a chi chiede i motivi del dissidio, ma pare che si tratti di un forte contrasto sulla compravendita di un importante bene che fa capo al gruppo.

Ma la notizia più importante, quasi un fulmine a ciel sereno, è nelle ultime righe del comunicato: Denis Amadori, attuale presidente di Gesco, la società commerciale del gruppo, assume la guida operativa della società, pur rimanendo affiancato da suo fratello Flavio. Sono i due figli di Francesco, capostipite e fondatore dell’azienda di San Vittore di Cesena nel 1969 insieme al fratello Arnaldo, poi ritiratosi prima in Africa e poi in Brasile dove è deceduto nel 2017. Contestualmente è stato annunciato che nei prossimi giorni il Gruppo Amadori avrà una nuova governance e un nuovo assetto organizzativo. Un bel salto in avanti per un’azienda di famiglia che nel 2022 potrebbe superare la soglia di un miliardo e mezzo di fatturato.