Aperto il ‘Cau’ all’ospedale Bufalini: "Un servizio più efficace, servirà ad alleggerire il pronto soccorso"

Bonaccini ha inaugurato il centro sanitario rivolto ai pazienti non urgenti e ‘codici bianchi’ "Una sperimentazione unica in Italia, senza spendere un soldo in più". Previsti cento accessi al giorno .

Aperto il ‘Cau’ all’ospedale Bufalini: "Un servizio più efficace, servirà ad alleggerire il pronto soccorso"

Aperto il ‘Cau’ all’ospedale Bufalini: "Un servizio più efficace, servirà ad alleggerire il pronto soccorso"

Pronto ad ospitare oltre 100 pazienti al giorno. Quelli che impropriamente (ossia che non hanno problematiche da codice rosso) si recano al pronto soccorso e rischiano di passarci la giornata. E’ il Cau, Centro di Assistenza Urgenza, inaugurato anche a Cesena nella piastra servizi del Bufalini (piazza Giommi, 140). "Unica sperimentazione in Italia, adottata da soli e senza un euro in più dallo Stato, per alleggerire i pronto soccorso" lo definisce il presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini, che ne ha già inaugurati 30 in regione. Come dovrebbe essere ormai noto si va al Cau per un lungo elenco di sintomi (dal mal di testa alle ustioni, ai dolori alle articolazioni, alle coliche, dal mal di schiena, al mal di denti, ai traumi lievi, ai morsi di animali e punture di insetti, tosse/raffreddore/mal di gola) etichettati con codici a bassa complessità. Problematico resta, in certi casi, certificare il proprio malessere e dirigersi al Cau anziché al pronto soccorso. Ma c’è anche qui un elenco: non rivolgersi al Cau ma chiamare il 118 in caso di dolori toracici, difficoltà di respiro, cefalee inusuali, dolori addominali severi, disturbi neurologici acuti. Il panico può essere cattivo consigliere ma le due strutture sono intercambiabili. Può capitare che dal Cau il personale medico ed infermieristico indirizzi l’utente al pronto soccorso o chieda un’integrazione di analisi. Sarà efficace nell’abbattimento dei tempi di attesa al pronto soccorso? "Abbiamo già alcuni esempi dagli 11 Cau già attivi - dice il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori - benché, ancora non si colgano modifiche significative a carico dei ps". Intanto c’è una casistica di riferimento. Dal 18 dicembre al 5 maggio gli accessi ai Cau attivi in Romagna sono stati complessivamente 33.281: 5.932 a Cattolica; 4.600 a Cervia, 4.791 a Cesenatico, 8.012 a Ravenna, 1.797 a Mercato Saraceno, 801 a Novafeltria, 412 a Rimini, 569 a San Piero in Bagno, 5.915 a Santarcangelo e 452 a Santa Sofia. Siamo ancora lontani dalla cifra che compone i codici bianchi e verdi che dovrebbero orientarsi al Cau, che in Romagna sono circa 296 mila. A Cesena, gli utenti potenziali sono il 43 mila, ossia il 61 per cento dei 70.677 accessi registrati nel 2023. Di tutti questi solo per 3.048 ha fatto seguito, per problematiche complesse, il ricovero in ospedale. La sperimentazione avrà efficacia se ci sarà una pronta e vasta risposta da parte degli utenti . I nuovi spazi comprendono un’ampia sala di attesa, un locale dedicato all’accoglienza/accettazione, due ambulatori e una sala osservazione. I lavori di riqualificazione hanno previsto interventi per un costo di circa 30mila euro. Il Cau sarà aperto7 giorni su 7 dalle 8 alle 20. Resterà da capire quanto inciderà nell’ottica di quella medicina di comunità (farmacie di prossimità, medici di base più numerosi, telemedicina, case della salute) di cui tanto si parla a fronte di un sistema sanitario nazionale decisamente in affanno.

Elide Giordani