"Aveva appena comprato le penne cancellabili"

Il piccolo era andato a fare acquisti in cartoleria poco prima di perdere la vita

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"Ho sentito urlare, ho sentito urlare ripetutamente, non capivo cosa fosse successo, sono uscita dalla cartoleria e ho visto quella scena agghiacciante". La proprietaria di una cartoleria in via Cervese è una delle testimoni del drammatico incidente avvenuto ieri pomeriggio, dove ha perso la vita un bambino di 7 anni, Yahya Djerir. "Erano appena stati nel mio negozio – dice la donna visibilmente sconvolta – e il piccolo aveva comprato delle penne cancellabili". Yahya frequentava la terza elementare in una scuola di Sant’Egidio dove viveva con la famiglia di origini tunisine: il padre, la madre, una sorella e un fratello entrambi più grandi. "Venivano spesso nel negozio – dice la donna – dove compravano materiale scolastico, penne, gomme, quaderni. Non li conoscevo bene, so che il bambino giocava a calcio e domani avrebbe avuto la partita di pallone coi compagni di squadra. Ieri quando ho sentito quelle grida ho pensato che qualcuno stesse litigando, oppure che ci fosse un ubriaco in strada. Mai avrei pensato a una tragedia del genere. Tutti siamo usciti dai negozi e dai bar perché il padre continuava ad urlare. Io mi sono avvicinata, vedendo il corpo del bambino a terra, con il piumino verde indossato e la bici di fianco a lui. Ho capito subito purtroppo che non c’era niente da fare. Il bambino giaceva a terra, sul ciglio della strada, in mezzo a una pozza di sangue. Verosimilmente è scivolato sul cordolo del marciapiede che divide la pista ciclabile dalla strada".

"E’ una tragedia immensa – continua la donna - non so come sia avvenuto l’incidente, so solo che il bambino era a bordo della sua bici nella pista ciclabile quando è caduto a terra. Quelle urla strazianti del padre non le dimenticherò mai. Le urla di un padre che ha visto morire il proprio figlio, una tragedia immensa e inaccettabile".