ALESSANDRO NOTARNICOLA
Cronaca

Cesena, ecco cosa sono oggi i beni confiscati alla mafia

Centro profughi, caserme e case per indigenti nelle proprietà dei boss... sono sette gli immobili restituiti alla società

Una villa di Alfredo Ionetti a Cesena

Una villa di Alfredo Ionetti a Cesena

Cesena, 26 agosto 2018 - Si suol dire che, quando la mafia c’è, è il territorio a dirlo. Frase resa più veritiera dai dati raccolti dal progetto Mafie sotto casa (www.mafiesottocasa.com) e dal portale Confiscatibene Emilia-Romagna (emiliaromagna.confiscatibene.it), secondo i quali in Provincia sarebbero 40 gli immobili confiscati a organizzazioni criminali. Solo 6 risultano riassegnati per finalità sociali. Sette i beni nel Cesenate: 3 a Cesena, 2 a Cesenatico con 2, uno a testa a San Mauro e Gatteo.

Per quanto riguarda Cesena, i tre edifici confiscati dal Tribunale di Reggio Calabria ad Alfredo Ionetti, arrestato e processato perché ritenuto, malgrado da 33 anni vivesse a Cesena, il tesoriere del boss Pasquale Condello, si trovano in via Lando Conti 30 (una villetta e un garage, piano terra e primo piano, con un’area esterna di 5100 mq), in via Parri ai civici 301 e 355 (magazzino degli Ionetti, proprietari della ditta Sornova a Torre del Moro) e in via Macrelli al 16. Il primo e il secondo sono stati mantenuti dall’Amministrazione finanze dello Stato: l’immobile di via Conti è destinato al Corpo forestale dello Stato, oggi assorbito dai Carabinieri; il fabbricato di via Parri, invece, è stato destinato all’Agenzia delle Entrate per archivi e alla Sovrintendenza archeologica per lo stoccaggio e catalogazione materiali. I tempi di riutilizzo? «Stiamo lavorando a un progetto condiviso e all’adeguamento degli immobili, per il quale ci siamo resi disponibili – auspica il sindaco Lucchi – spero in alcune settimane il percorso si possa concludere positivamente».

Il terzo, via Edgardo Macrelli 16, è stato trasferito al Comune che lo ha destinato a fini sociali e per ospitare un gruppo di profughi già dal luglio del 2016. La confisca da parte del Tribunale di Reggio Calabria affonda le basi in decreti del 2009 e solo dopo aver appurato la natura illecita del denaro con cui questi beni sono stati acquistati il giudice ha proceduto alla confisca. Sulla base di documenti forniti dal Comune e dalla Prefettura si apprende che i tre fabbricati erano stati acquistati dalla famiglia Ionetti sin dal 1958 come e con ogni probabilità per uso privato non commerciale.

Andando a Cesenatico, città interessata dagli investimenti della Banda della Magliana e di Cosimo Filomeno, 33enne, di origine brindisina, latitante dopo una condanna del tribunale di Catanzaro arrestati nel novembre 2009, c’è l’ex Colonia Prealpi, edificio confiscato nel 2001 a una società di Latina, la ‘Nuova Smeraldo S.R.L.’ riconducibile al tesoriere della Magliana Enrico Nicoletti, e conferito al Comune già nel 2004. Il sindaco Matteo Gozzoli informa che presto l’area sarà restituita alla collettività, con case popolari e un parcheggio. Un altro bene, un appartamento, invece deve essere ancora conferito dall’agenzia nazionale. Un monolocale è stato confiscato a San Mauro Mare nel 2004 a Rolando Coco Trovato, fratello del boss Franco Coco Trovato ed esponente dell’omonima cosca. L’appartamento che si trova in via della resistenza 5 è diventato di proprietà comunale nel 2005 e adibito a casa popolare. Infine, un ultimo bene di 60 mq e confiscato circa vent’anni fa è collocato a Gatteo Mare e attualmente è in uso all’arma dei Carabinieri di Savignano.