GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Bolkestein rinviata: tre anni di proroga non bastano ai bagnini

Pioggia di critiche sul decreto presentato il 4 settembre. Preoccupa il nodo del riconoscimento del valore aziendale

Cesenatico, 15 settembre 2024 – Il futuro delle spiagge italiane si decide in queste settimane. Il decreto legge del governo presentato lo scorso 4 settembre ha tracciato un percorso per l’applicazione delle evidenze pubbliche delle concessioni demaniali in base alla direttiva Bolkestein. Nel documento c’è la possibilità per i Comuni di pubblicare i bandi di gara entro il 2027, con il riconoscimento agli attuali concessionari degli investimenti fatti negli ultimi 5 anni, ma non il riconoscimento del valore aziendale dello stabilimento balneare.

Bolkestein: l'ira dei balneari sulle nuove disposizioni del governo
Bolkestein: l'ira dei balneari sulle nuove disposizioni del governo

Questo fa storcere il naso a tutti i balneari, dal momento che negli ultimi 5 anni ci sono stati prima l’emergenza Covid e poi la pressante spada di Damocle della stessa Bolkestein, quindi la quasi totalità degli imprenditori del settore non ha effettuato investimenti. Inoltre, secondo gli operatori del settore e i critici in generale, c’è un modello turistico particolare, quello romagnolo, che ha saputo resistere a tutte le crisi economiche, continuando a funzionare, a fare reddito e garantire occupazione, che nelle pieghe del decreto del governo Meloni (che ovviamente ha valenza nazionale) non viene considerato nei suoi valori oggettivi.

Tra i punti principali della riforma delle concessioni balneari si prevede che la durata delle nuove concessioni andrà da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, e l’obbligo dell’assunzione dei lavoratori impiegati nella precedente concessione che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

Tra i criteri invece di valutazione delle offerte che saranno presentate in gara, saranno considerate prioritarie quelle delle imprenditrici o degli imprenditori che nei cinque anni precedenti sono stati titolari di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Il decreto deve ancora essere pubblicato e potrebbe essere anche in parte modificato. È una questione di giorni, dopodiché scattano i due mesi previsti per convertire il decreto legge in una legge. Nella costa di Forlì-Cesena la Bolkestein interessa 170 stabilimenti balneari, i cantieri navali, i ristoranti, bar, chioschi, le colonie e altre attività presenti sul demanio marittimo.

Per segnalare criticità e problemi di interesse generale scrivere a cronaca.cesena@ilrestodelcarlino.it