Bonus casa, sale l’attesa È già pioggia di richieste

L’amministratore condominiale di Gest Service: "Ricevo telefonate ogni giorno. Siamo costretti a prendere tempo perché mancano direttive ufficiali".

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di Cristina Gennari

Il lockdown prima e l’agitazione da decreti e bonus poi hanno complicato la vita degli amministratori condominiali cesenati che si trovano oggi a destreggiarsi tra telefoni che squillano e limitazioni da seguire. Ai tempi del Covid, le abitudini sono tutte nuove e il rapporto con i clienti da riprogrammare. "Prima le persone che uscivano per il lavoro o gli anziani in passeggiata si fermavano in ufficio per fare richieste o semplicemente due chiacchiere — spiega Simone Sasselli, amministratore cesenate di Gest Service srl — ora invece la gente viene meno negli uffici e preferisce chiamare o mandare mail per qualsiasi problema, dalla lampadina allo spurgo".

Dubbi e interrogativi investono poi le assemblee condominiali. Dopo il blocco totale durante il lockdown, con alcune eccezioni di riunioni telematiche, la ripartenza è cauta e piena di riserve. "Per ora abbiamo bloccato le riunioni condominiali ordinarie — continua Sasselli — solamente alcune assemblee straordinarie e irrimandabili per problematiche presenti sono state fatte, soprattutto all’aperto e in ogni caso con il distanziamento necessario".

Prudenza, dunque, anche perché "in caso di contagi riconducibili alle assemblee la responsabilità potrebbe ricadere sull’amministratore". Anche il geometra Andrea Boscherini, presidente provinciale ANACI Forlì-Cesena, esprime esitazione. "La linea dell’associazione è stata quella di non fare assemblee salvo casi di comprovata necessità e urgenza — rivela — è stato stabilito un protocollo per fare riunioni in sicurezza, con distanze e preferibilmente all’aperto, ma è comunque di difficile applicazione, con conseguenze sul lavoro dell’amministratore, limitato nella possibilità di approvare bilanci".

A gettare ulteriore benzina sul fuoco della gestione del lavoro, poi, ci sono i tanti decreti e bonus promessi dal governo, ma ancora in fase di definizione. Il superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico ha infatti suscitato notevole interesse e molti proprietari e condomini si sono già attivati per accaparrarsi le detrazioni, intasando centralini e uffici. "Arrivano tantissime richieste perché in molti credono di poter fare i lavori gratis, ogni giorno ricevo telefonate da persone che hanno letto informazioni su Internet o su Facebook, ma noi prendiamo tempo perché occorre aspettare le direttive ufficiali da parte del governo — racconta Sasselli — Tra circa una settimana dovrebbero far sapere qualcosa, ma un’idea chiara credo che non si avrà prima di settembre".

Gli fa eco Boscherini, che continua evidenziando l’interesse che stanno dimostrando le famiglie."I telefoni esplodono e le richieste sono tante — spiega il presidente provinciale ANACI Forlì-Cesena, tracciando il quadro della situazione —: da un lato i condomini si preoccupano di cogliere subito l’occasione, dall’altro la normativa è ancora incompleta e incerta, a livello pratico-applicativo non si sa come muoversi".

A farne le spese sono soprattutto ditte e case costruttrici. "Per ora l’effetto è stato opposto: le imprese sono ferme perché tutti i lavori che i condomini avevano già intenzione di fare sono stati sospesi e rimandati — conclude — tutti aspettano di capire i requisiti per rientrare nel bonus, quindi c’è stata una contrazione dei lavori rispetto a un’impennata". Se la cautela si rivela essenziale, farsi trovare pronti sarà comunque determinante.