Castagnoli (’Il Crocevia’) "Provocazione efficace e giusta L’ideologia gender è un male"

Politico cattolico. "Il Papa l’ha definita cattiveria e va portata fuori dalle scuole pubbliche"

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Enrico Castagnoli, cattolico nel centrodestra, aderente all’associazione culturale ’Il Crocevia’ presieduta da Tommaso Marcatelli, consigliere comunale di ’Cambiamo’, insegnante di religione, sposato, tre figli.

Castagnoli, qual è la sua posizione sul manifesto di Pro Vita & Famiglia affisso vicino alla scuola di Villarco che ha suscitato forti polemiche e secondo Articolo 1 deve essere rimosso?

"Quel manifesto voleva essere una provocazione soprattutto culturale ma è stato trasformato in un fatto politico. Gruppi di pressione molto forti nel Paese cercano di mantenere alto lo scontro sul tema dei nuovi diritti certi che la mentalità comune sia dalla loro parte".

Non è così?

"La vittoria del centrodestra alle elezioni ratifica che la maggioranza dei votanti non condivide approcci come quello di una identità liquida sulla vita umana. Da tempo i movimenti cattolici hanno aperto un confronto culturale sul tema dell’umano per smascherare l’ideologia gender, che pretende fra le altre cose il diritto di rifiutare il sesso che si ha".

Ma in che cosa consisterebbe l’ideologia gender?

"La sinistra in città ha più volte affermato che è tutta una falsità, ma basta una semplice verifica su uno qualunque dei social network, per vedere come i generi proposti siano decine e decine e constatare così quanto pervasiva sia questa mentalità. Associazioni e partiti lottano per imporla, con interventi che spesso sfociano nella condanna e nell’insulto. Come ha detto papa Francesco è "quella cattiveria che si fa oggi con l’indottrinamento della teoria gender. Fare insegnamenti nelle scuole su questa linea per cambiare mentalità: io chiamo questo indottrinamento ideologico". Noi crediamo al Papa e non a persone che pur rispettiamo come il sindaco Lattuca o la presidente dell’Asp Baredi".

Considerate il gender un colonizzazione ideologica?

"Lo è. L’educazione spetta primariamente alla famiglia e non alla scuola o allo Stato. Dopo le elezioni speriamo che il confronto riprenda nel rispetto del dialogo fra le diverse posizioni".

Andrea Alessandrini