Ccr, ipotesi smembramento degli sportelli

Si tratta di una voce che gira con insistenza in vista dell’assemblea (senza la presenza dei soci) che si terrà giovedì prossimo

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di Paolo Morelli

Mancano ancora un paio di giorni all’assemblea dei soci del Credito Cooperativo Romagnolo alla quale, come noto, nessuno dei 7.400 soci potrà partecipare direttamente perché si svolgerà con la modalità del rappresentante designato (tutti i soci saranno rappresentanti dal notaio Marco Maltoni), ma già si discute di quello che accadrà dopo.

Nelle quattro riunioni informative che si sono svolte a Gatteo, Mercato Saraceno, Cesena e Ronta per illustrare i temi dell’assemblea, il presidente uscente Valter Baraghini e il direttore generale Giancarlo Petrini hanno dovuto fronteggiare parecchi malumori da parte dei soci. Il più rilevante riguarda la diminuzione del patrimonio da 87 a 70 milioni di euro e la riduzione del capitale sociale nei sei anni trascorsi dalla fusione tra Banca di Cesena e Bcc Gatteo, quando anno dopo anno veniva illustrata una situazione buona.

Un altro problema sollevato più volte riguarda l’insuccesso dell’operazione Mercato Coperto, dove la banca fa parte della società di gestione Foro Annonario Gest insieme a Conad, Confesercenti e Confartigianato: il direttore Petrini ha detto che le contestazioni sono speculazioni politiche e ha opposto il segreto bancario quando gli è stato chiesto a quanto ammontino gli ‘accantonamenti prudenziali’ effettuati per fronteggiare i prevedibili disavanzi futuri.

Ci sono state anche domande sul futuro del Credito Cooperativo Romagnolo, ma il presidente Baraghini ha rilanciato la palla al nuovo consiglio d’amministrazione che sarà composto da Luciano Abbondanza, Luca Bettini, Romeo Dell’Amore, Graziano Gozi e Adamo Zoffoli, che già facevano parte del consiglio, e Anna Grazia Giannini, Stefano Bernacci, Roberto Romagnoli e Monica Turroni, nuovi ingressi. Sulla loro elezione non ci sono dubbi perché la lista da votare è unica.

Le voci, però, girano: pare che la capogruppo Iccrea Banca abbia un piano per smembrare la rete degli sportelli del Credito Cooperativo Romagnolo anziché fare una fusione con le banche di credito cooperativo che hanno mostrato interesse: La Bcc (credito cooperativo ravennate forlivese e imolese) e RivieraBanca di Rimini. Le due banche sono già ai vertici nazionali del credito cooperativo e per evitare che una prenda il sopravvento verrebbero assegnati gli otto sportelli della zona est a RivieraBanca e gli altri sedici alla Bcc ravennate forlivese e imolese. Queste, ovviamente sono voci incontrollabili che girano fra i soci, un gruppo dei quali si sarebbe rivolto direttamente alla capogruppo Iccrea Banca avanzando alcuni quesiti sulla gestione e le prospettive del Credito Cooperativo Romagnolo, ma senza ottenere (finora) alcuna risposta.

Anche tra i dipendenti serpeggia il malumore poiché al direttore generale Giancarlo Petrini, che andrà in pensione il 31 luglio, sarà concessa una buonuscita da circa 600.000 euro (due anni di stipendio) che si aggiungerà a un’analoga cifra maturata come trattamento di fine rapporto, mentre i premi di produzione riscossi in questi anni dai dipendenti sono sempre stati nulli o assai esigui perché legati al risultato di bilancio.