Censimento cervi 2022 a Cesena: la notte al buio nei boschi

Esperti e appassionati volontari si sono ritrovati nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi

Cesena, 24 settembre 2022 - Si è al buio , di notte nel bosco, sotto a un cielo stellato che così non c’è nemmeno nelle favole, abbarbicati su uno sperone di roccia che prima del tramonto apriva lo sguardo su un’intera vallata. Si è al buio con solo le flebili luci di un paio di torce, in compagnia di Eros e Giovanni. Eros è un veterano dei censimenti del cervo, vive a Forlì e tra i monti delle Foreste Casentinesi, al confine tra Bagno di Romagna e Santa Sofia, ci viene da sempre. Ha fatto innamorare sua figlia, che era una bimba e ora è una donna, e continua a emozionarsi pure ora, mentre ad ogni bramito drizza le antenne per captare la giusta posizione di chi lo ha emesso.

Censimento dei cervi a Forlì Cesena
Censimento dei cervi a Forlì Cesena

Giovanni è un ragazzo, viene da Bologna ed è alla sua prima esperienza. E’ qui con gli amici: due notti col cielo come soffitto e tanta voglia di scoprire la natura in un modo mai visto. E meraviglioso, coi rumori che a volte sono fruscii, altre fragorosi richiami. Non si vede a un palmo dal naso, ma si coglie ogni cosa. Si è al buio, di notte nel bosco, ma di certo non si è soli. Perché giovedì e ieri circa 500 persone si sono dislocate in 230 postazioni collocate lungo tutta l’area delle Foreste Casentinesi divise in gruppi da due (con l’aggiunta dei coordinatori che si spostavano da un punto all’altro) per monitorare la presenza di cervi nel territorio.

"Il metodo – commenta Loretta Leonessi, della cooperativa D.r.e.am referente del progetto – è quello dello utilizzato nelle foreste scandinave, dove gli alberi sono molto fitti e impediscono un efficace controllo visivo. Chi arriva in postazione deve collocare un punteruolo che indica il nord, dopo di che ogni volta che viene udito un bramito, si prende nota dell’angolo di provenienza e della distanza. Analizzando e confrontando tutti i dati si riesce così a tracciare un quadro molto attendibile del numero di maschi adulti". C’è chi dice che siano in diminuzione, le conferme dovranno darle le elaborazioni. Il punto di ritrovo è a Santa Sofia, poi i gruppi si separano raggiungendo le rispettive posizioni, con la collaborazione dei carabinieri forestali.

C’è chi ha tempo per uno spuntino e chi semplicemente si gode il momento, infagottato in giacche invernali, alle prese col termometro a nove gradi. Non è un lato negativo, è semplicemente che non tutto si misura in megawattora. Per conferme chiedere a Danilo e Paolo, che sono nel cuore del bosco. Danilo ha esperienza da vendere, Paolo sogna di fare il naturalista. Alle 22.45 a loro tocca anche il compito di diffondere il richiamo del lupo, un suono registrato affidato alla brezza della notte. Se un lupo, o un branco, rispondono, vuol dire che sono in zona. Due richiami a distanza di 15 minuti, dopo di che l’uomo fa un passo indietro e lascia il bosco ai suoi signori, che non hanno bisogno delle torce o del maglione pesante. Che vanno a caccia, di prede o di una compagna per la stagione degli amori. Che ululano o che bramiscono. Che qui sono a casa loro.