Cesena, la parrocchia sfratta la Nuova Virtus: addio al centro sportivo?

La parrocchia dell’Osservanza, proprietaria del terreno, intende metterlo in vendita. La società convoca un’assemblea pubblica

Un gruppo di atleti della Nuova Virtus

Un gruppo di atleti della Nuova Virtus

Cesena, 16 dicembre 2022 - Avviso di sfratto. La Nuova Virtus, polisportiva cesenate che opera a Ponte Abbadesse coinvolgendo oltre duecento atleti, la maggior parte dei quali sono giovani e giovanissimi, rischia di dover lasciare gli spazi nei quali si allenano i suoi gruppi perché la parrocchia dell’Osservanza, proprietaria del terreno, ha intenzione di vendere l’area.

A comunicarlo è stata la società stessa con una nota nella quale viene convocata un’assemblea pubblica alle 20.30 di lunedì presso lo Spazio Cesuola in via Ponte Abbadesse 451. La vicenda prende origine anni fa, quando una famiglia decise di effettuare un lascito alla parrocchia, allora presieduta dallo scomparso (e molto stimato) don Gino Amadori chiedendo che il terreno, sul retro della chiesa di Ponte Abbadesse, venisse utilizzato a favore della collettività, con la realizzazione di un campo da calcio.

Anni dopo don Gino concesse in comodato gratuito la zona all’azienda edile Aldini, che realizzò un centro sportivo diventato un fiore all’occhiello della città. In quegli spazi si allenava l’allora Virtus Cesena. Col fallimento di Aldini però la questione cominciò a uscire dal terreno sportivo per entrare in quello legale: considerando l’aumento di valore dell’area in seguito ai lavori eseguiti, il tribunale stabilì che la parrocchia avrebbe dovuto mettere a disposizione del curatore fallimentare 90.000 euro. Cosa che è stata fatta.

Così, la Nuova Virtus, subentrata nella gestione, si è trovata coinvolta. "Il parroco dell’Osservanza don Fabrizio Ricci – racconta il presidente della Nuova Virtus Marcello Foschi – ci ha chiesto di versare i 90.000 euro per pareggiare i conti. Avevamo sempre avuto la struttura in comodato d’uso gratuito, incaricandoci però di sostenere tutti gli onerosi costi di manutenzione. Fermo restando che l’area non è recintata e l’accesso è libero. Sono seguiti diversi incontri e la quadra pareva essere stata trovata. Eravamo pronti a chiedere un prestito di 45.000 euro per coprire metà della somma entro la fine di ottobre, per poi impegnarci in concerto con la parrocchia per la parte restante attraverso attività di raccolta fondi".

L’idea era quella di donare il complesso al Comune (il sindaco Enzo Lattuca ha confermato contatti informali a riguardo, con Palazzo Albornoz che aveva dato la propria disponibilità) che a quel punto si sarebbe occupato dei costi della manutenzione straordinaria. Così la gestione sarebbe stata assegnata tramite bando pubblico, con la Nuova Virtus che aveva tutte le intenzioni di candidarsi. L’ingranaggio si è però inceppato quando i termini informalmente stabiliti sarebbero cambiati: "Ci è stato improvvisamente chiesto – riprende Foschi – di saldare la prima parte entro fine agosto. Non avevamo il tempo materiale…".

Lì è partito il muro contro muro, con tanto di chiamate alle forze dell’ordine in seguito a richieste da parte della parrocchia che tentava di entrare negli spazi di sua proprietà senza successo. Al riguardo, anche la diocesi ieri ha rilasciato un documento: "Dopo mesi di ricerca di soluzioni, la parrocchia ha provveduto a cercare un accordo con un possibile acquirente che prevedeva l’alienazione dei campi sportivi per 135.000 euro, al fine di rientrare dei 90.000 conferiti nel fallimento Aldini, delle spese legali (18.000 euro circa) e nelle tasse da pagare. La vendita non si è però perfezionata per favorire un compromesso con la Nuova Virtus. La parrocchia fa presente che per stipulare questo accordo avrebbe incassato 90.000 euro a fronte dei 135.000 già promessi. A fine agosto la trattativa però è saltata e così la parrocchia ha provveduto a cercare un nuovo compratore".

Prendendo atto anche del fatto che nella nota la diocesi esprime solidarietà alle famiglie dei giovani atleti, sarebbe auspicabile che la situazione di stallo si risolvesse con una soluzione tra le parti, anche perché la Nuova Virtus nel frattempo sarebbe riuscita a coinvolgere il territorio e, nel caso si tornasse a discutere della proposta originaria, arrivare alla stretta di mano potrebbe essere davvero realistico.