"Dehors, dimezzare la tariffa per non fermare la ripartenza"

Confesercenti e Confartigianato tornano all’attacco sulla questione del suolo pubblico per i locali "Attualmente è di 13 euro al metro quadro, bisogna abbassarla a 5 per gli esercizi del centro storico"

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Sta entrando nel vivo la discussione tra il Comune e le associazioni di categoria che rappresentano il mondo dei pubblici esercizi in vista della rimodulazione dell’utilizzo del suolo pubblico. Le disposizioni in vigore prevedono la fine della gratuità attivata dopo il lockdown con l’intento di rilanciare il settore il 30 giugno e dunque sulla carta dal primo luglio gli esercenti dovranno tornare a mettere mano al portafoglio. Con in più la precisazione che in concerto con la Sovrintendenza, gli spazi massimi consentitivi verranno rimodulati. Già qualche giorno fa l’assessore alle attività produttive Luca Ferrini aveva anticipato il tema al Carlino, chiarendo però che l’intento dell’amministrazione era quello di spostare la data di attuazione del nuovo regolamento quanto meno alla fine dell’estate e anche ieri ha ribadito il concetto. Per di più Palazzo Albornoz con l’intento di favorire la programmazione, avrebbe intenzione di estendere la durata delle concessioni fino a cinque anni.

Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti restano comunque in prima linea, chiedendo chiarezza sia di tempi che di intenti. "Il Governo - spiegano i rispettivi presidenti cesenati Angelo Malossi e Alessandro Votta - ha prorogato al 30 settembre le concessioni in deroga alla Sovrintendenza, ma non l’esonero del pagamento di occupazione suolo pubblico che scadeva il 31 marzo. Il Comune ha deciso di prorogare l’esonero della tariffa fino al 30 giugno, fornendo la relativa copertura finanziaria, ma dal prossimo luglio tornerà a far pagare il canone. Per questo chiediamo che le imprese del settore che stanno avviando una complessa ripartenza dopo i danni gravissimi subiti con la pandemia, continuino a essere accompagnate nel loro percorso di ripresa con azioni di incentivazione. Le nostre associazioni avanzano proposte concrete in tal merito: innanzitutto deve essere attuato un deciso ribasso della tariffa di occupazione di suolo pubblico che attualmente si aggira attorno a 13 euro al metro quadro, riducendola a non oltre la soglia dei cinque euro in centro storico. La tariffa dovrà essere riproporzionata in maniera adeguata per la parte di imprese che hanno l’occupazione di suolo pubblico in aree esterne al centro. Inoltre chiediamo che l’area di occupazioni di suolo pubblico non sia conteggiata e quindi sia esentata dal versamento della Tari" .

Infine Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti chiedono di posticipare più tardi possibile l’invio dei bollettini per il versamento del canone sul suolo pubblico.

Luca Ravaglia