Coronavirus Cesenatico. "Sarò costretto a togliere la pista da ballo"

Lo storico gestore Monticelli: "La discoteca sparirà, ma ripartiremo con musica dal vivo, tavoli distanziati e un locale del tutto rinnovato"

Simone Monticelli a Cesenatico è titolare dell’Energy e del Molo 9Cinque sul porto canale

Simone Monticelli a Cesenatico è titolare dell’Energy e del Molo 9Cinque sul porto canale

Cesena, 23 aprile 2020 - Le discoteche della riviera sono costrette a trasformarsi per l’emergenza sanitaria e c’è persino chi smonta la pista da ballo per poter continuare a vivere e riaprire. E’ il caso di Cesenatico, dove Simone Monticelli, titolare della storica discoteca Energy e del Molo 9Cinque, ha dovuto rivoluzionare i suoi progetti. “Se non consentono alle discoteche di aprire dobbiamo rivoluzionare i locali – spiega – perché non possiamo stare altri mesi senza lavorare, così come non possono rimanere senza occupazione i nostri dipendenti“. Cosa ne pensa delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, secondo le quali le discoteche saranno le ultime attività a riaprire dopo il lockdown? “Sono voci che girano da parecchi giorni. Noi aspettiamo le direttive del Governo, abbiamo bisogno di un regolamento per sapere cosa dobbiamo fare. È chiaro che se le cose non cambiano saremo costretti a strutturarci per rispettare le leggi. Ovviamente se non possiamo fare la discoteca, trasformeremo il Molo 9Cinque in un altro locale“. Quindi cambierete pelle? “Ci prepariamo a questo, elimineremo la pista da ballo, metteremo dei tavoli più distanziati con sgabelli alti, proporremo musica dal vivo, servizio al tavolo e soluzioni alternative“.  

Quindi di fatto non sarà più una discoteca? “Diventerà un locale più in stile anni Sessanta, con molta musica italiana, concerti in cui riscoprire ad esempio le canzoni di Lucio Dalla e Lucio Battisti“. E quale atmosfera si respirerà all’interno del locale? “Assomiglierà ad un posto che è una fusion tra un’osteria, un luogo in stile lounge e dove si riscopre il piacere di dialogare. Non vogliamo demoralizzarci, abbiamo delle idee nuove e vogliamo metterle in pratica“. È una rivoluzione impegnativa che richiede tempo e denaro. “Per questo motivo è importante avere un regolamento e delle direttive entro dieci giorni; dobbiamo fare lavori per settimane“. Tenuto conto dei tempi quando potreste riaprire? “A essere ottimisti il secondo fine settimana di giugno, oppure a fine giugno“. Cosa vi fa pensare e sperare in un futuro sereno? “Il virus sta perdendo la sua forza, a fine maggio in Romagna non ci saranno contagi e, con le dovute precauzioni, l’estate si farà“. Come cambierà il vostro lavoro? “Inseriremo nello staff degli steward per non creare assembramenti, sarà una estate diversa, con numeri più limitati, ma non molliamo perché nessuno rimarrà chiuso in casa questa estate. La gente vuole tornare a sorridere riscoprendo il piacere di divertirsi come una volta, con uno spirito più romagnolo. Da questa esperienza trarremo degli spunti per migliorare i nostri locali”. Al Governo cosa chiedete? “Una riduzione delle tasse. Paghiamo ogni anno 50-60mila euro di Siae e non possiamo più sostenere questi costi se non possiamo essere una discoteca“.