ERMANNO PASOLINI
Cronaca

Ferrara, mezzo secolo di liscio "La voce? Devo tutto a mia madre"

E’ stato il cantante di punta dell’Orchestra Casadei, ora è con Moreno il Biondo. Ma anche con gli Extraliscio

Ferrara, mezzo secolo di liscio "La voce? Devo tutto a mia madre"

di Ermanno Pasolini

Cinquantacinque anni passati sopra i palcoscenici di tutta Italia e non solo portando in giro in teatri, piazze e soprattutto locali da ballo, la musica folkloristica romagnola. Lui è Mauro Ferrara, 75 anni il prossimo 12 luglio, originario di Argenta in provincia di Ferrara e da 47 anni abita a Lugo di Romagna, anche se è di casa fra Gatteo Mare dove si esibisce tutti i martedì sera con l’orchestra Grande Evento di Moreno il Biondo e Savignano sul Rubicone dove c’è il museo di Secondo Casadei.

Chi l’ha avvicinata al canto? "Mia mamma Angelina che cantava in teatro ad Argenta cantante lirica di operette".

La sua prima orchestra?

"Un complesso di Campotto di Argenta "Le ombre nere". Poi sono andato al servizio militare e nel 1969 sono entrato nell’orchestra del maestro Vittorio Borghesi di Cesena con il quale sono rimasto fino al 1974 quando mi chiamò Raoul Casadei e con lui rimasi 26 anni, fino al 2000".

La canzone che ama di più interpretare?

"Il mio successo più grande risale al 1975 con "La ballata del camionista" che ha venduto un milione e mezzo di 45 giri nel mondo perchè tutti i camionisti avevano a bordo il mangiadischi con la mia canzone incisa con l’orchestra spettacolo di Raoul Casadei".

Pero la sua voce resta legata molto a Romagna Mia.

"Certamente e Riccarda Casadei, figlia di Secondo, mi diede l’appellativo di "Mauro Ferrara la voce di Romagna Mia nel mondo".

Altri successi?

"Amico Sole, Polesine, Casolare, Folklore, Figli miei vita mia, che salì al primo posto in Canada dei dischi più venduti e poi il grande successo ultimo è stato Romagna Capitale".

Quante canzoni ha inciso? "Con Raoul Casadei sono arrivato a 84 brani e prima con Vittorio Borghesi a cominciare da "La mia valle" fino a "Vacanze in Romagna".

Dopo Raoul Casadei?

"Dal 2000 al 2003 ho avuto la mia orchestra "Mauro Ferrara il cuore italiano" e poi dal 2004 a tutt’oggi con Moreno il Biondo e Fiorenzo Tassinari con l’orchestra Grande Evento. Nel 2014 sono entrato a fare parte dell’orchestra Extraliscio con la quale nel 2021 ho fatto anche il Festival di Sanremo con Mirco Mariani e Moreno in gara con "Bianca luce nera" e nella serata delle cover siamo saliti sul podio con la canzone Casatchok e Rosamunda un medley di grande successo".

Dopo 55 anni di palco non è stanco?

"Assolutamente no. Il palco dopo la famiglia è sempre stata la mia vita".

Come si sente a essere ancora oggi a 75 anni l’idolo delle donne?

"Una volta sì. Adesso sono contento quando mi dicono che sono bravo. Sono felice perchè ho contribuito a fare un po’ di storia del nostro liscio e del nostro folklore che abbiamo portato con Raoul Casadei prima in Brasile, New York e tutta l’Europa e con gli Extraliscio a Miami, Parigi e altri Paesi in Europa",

Quale è il segreto di questo successo che dura nel tempo? "La voce. Un dono naturale che ho avuto da mia mamma Angelina alla quale devo tutto".

E’ vero che lei, amante dei capelli neri, appena ne vede uno bianco lo colora?

"Sì. Il capello nero dà un tono di gioventù".

Il suo futuro?

"Spero di cantare ancora tanti anni perchè mi piace il calore del pubblico e apprezza quello che faccio. Oggi come allora".