Cesena, la richiesta della famiglia. "Una strada per Fulvio Zuccheri"

E' morto 10 anni fa. La figlia ha inviato il modulo alla commissione toponomastica "per l’amore che aveva per Cesena"

Fulvio Zuccheri nella partita di vecchie glorie

Fulvio Zuccheri nella partita di vecchie glorie

Cesena, 10 gennaio 2018 - Una via,  una rotonda, un parco; non importa cosa, purché un angolo della città possa essere intitolato a Fulvio Zuccheri, ex giocatore del Cesena, prematuramente scomparso. Accarezzano questo desiderio la moglie Monica e le figlie Nicoletta e Giulia, che hanno inoltrato tale richiesta alla commissione toponomastica del Comune.

Sono trascorsi dieci anni da quell’8 ottobre 2007 in cui, al Carisport, si stava svolgendo un torneo che riuniva le vecchie glorie del Cesena calcio. L’incontro delle ‘All stars bianconere’ era nato all’insegna dell’amicizia e con l’intento di contribuire a fare beneficenza. Fulvio Zuccheri, che all’epoca aveva 49 anni e aveva militato nelle fila del Cesena dal 1976 al 1979 era seduto in panchina dopo aver disputato qualche minuto dell’incontro, quando è stato colto da malore.

Neppure la provvidenziale presenza di un altro ex bianconero, il portiere-medico Lamberto Boranga che gli ha praticato il massaggio cardiaco, in attesa del 118, era servita a mantenere in vita il cuore del friulano che a Cesena aveva costruito i suoi affetti e la vita lavorativa dopo il calcio. Aveva infatti sposato Monica, cesenate, qui stabilito la propria dimora familiare, allietata dalla nascita delle figlie Giulia, oggi avvocato, e Nicoletta.

E’ proprio quest’ultima, ingegnere civile, che racconta di avere compilato il modulo per dare il via all’iter di valutazione della Commissione Toponomastica. «Mio padre – sottolinea Nicoletta – , dopo una carriera di tutto rispetto, con 57 presenze in serie A, si è dedicato alla formazione del settore giovanile del Cesena, del Cesenatico e del Gambettola. E sono certa che non impartiva solo consigli di tipo tecnico, ma motivazionale. Papà aveva aspetti caratteriali tipici dei friulano: serio, quasi severo, convinto che solo l’impegno nello sport o in qualsiasi professione, dessero risultati. Ma era amato, e quando eravamo a spasso con lui ci stupivamo di quanti giovani lo salutassero con affetto. Per l’esempio, e non solo per i risultati conseguiti, siamo spinte a credere che il suo nome possa essere indicato in qualche angolo della sua città del cuore: Cesena».

«Aggiungerei – interviene il sindaco Palo Lucchi – il ruolo di protagonista di Fulvio nell’organizzazione del Panathlongiochiamo che coinvolge centinaia di scolari. Per cui appoggerò la richiesta».