Cesena, buone notizie per il Gruppo Trevi. "Si va verso il risanamento"

Accordo vicino: aumento di capitale e piano di ristrutturazione

Per il Gruppo Trevi arrivano buone notizie (Foto Ravaglia)

Per il Gruppo Trevi arrivano buone notizie (Foto Ravaglia)

Cesena, 24 agosto 2019 - Dopo mesi di braccio di ferro tra la famiglia Trevisani, fondatrice e maggiore azionista del Gruppo Trevi, e Sergio Iasi, manager al quale i fondi azionisti e le banche creditrici hanno delegato la ristrutturazione dell’azienda di Pievesestina, c’è una schiarita all’orizzonte. Giovedì scorso nella riunione del consiglio d’amministrazione formato da 11 membri, i cinque della famiglia Trevisani (dallo scorso anno in minoranza, pur potendo contare sulle cariche del presidente Davide, dei vice presidenti Cesare e Gianluigi, e dei consiglieri Stefano e Simone, figli di Davide) hanno presentato un’ipotesi di adesione alle decisioni prese il 5 agosto dal cda per il risanamento e la ristrutturazione dell’azienda con un aumento di capitale e la conversione in azioni di parte dei crediti delle banche.

«L’accordo non è ancora stato raggiunto – spiega Cesare Trevisani, presidente di Trevi Holding, la finanziaria di faniglia che insieme alle quote personali rappresenta il socio di riferimento con 32,8% delle azioni – ma ci stiamo lavorando e ho fiducia che arriveremo a un’intesa positiva per l’azienda e per i suoi azionisti. In caso positivo il Gruppo Trevi non avrà più un azionista di riferimento, ma tutti gli attuali soci e quelli futuri concorreranno alla gestione».

Il tempo a disposizione è poco: entro mercoledì prossimo bisogna depositare le liste per il consiglio d’amministrazione in vista dell’assemblea dei soci fissata per il 23 settembre in prima convocazione e sette giorni dopo in seconda per l’approvazione dei bilanci degli esercizi 2017 e 2018 e il rinnovo degli organi sociali.

Sulle proposte avanzate dalla famiglia Trevisani per sotterrare l’ascia di guerra e arrivare a una composizione anche sulla richiesta presentata al tribunale delle imprese di Bologna di sostituire il consiglio d’amministrazione con un amministratore giudiziario (l’udienza è prevista l’11 settembre) ci sono solo indiscrezioni: due o tre posti in consiglio d’amministrazione, riduzione dell’indebitamento di Trevi Holding attraverso il passaggio di alcuni asset a società del gruppo, nuova finanza per rilanciare la stessa finanziaria della famiglia.

Il piano di ristrutturazione del Gruppo (uno dei più importanti al mondo nel settore dell’ingegneria del sottosuolo) prevede un aumento di capitale da 130 milioni di euro, la conversione di 63 milioni di euro di crediti da parte delle banche, nuove linee di credito per 41 milioni e la cessione della divisione Oil&Gas al gruppo indiano Meil per 140 milioni, ma dopo aver liberato dai debiti le società coinvolte.

La borsa ha accolto positivamente la notizia dell’ipotesi d’accordo: in apertura il titolo Trevifin ha fatto segnare un rialzo del 5%, poi il guadagno è stato limato gradualmente fino alla chiusura a +2,25%, in controtendenza rispetto all’indice generale e con un quantitativo doppio di azioni scambiate rispetto alla media dell’ultimo mese.