I bambini salvati da Nicholas Winton

Un agente di borsa britannico riuscì a evitare a 669 giovani il trasferimento nei campi di concentramento

I bambini salvati da Nicholas Winton

I bambini salvati da Nicholas Winton

Dopo aver visto il film One Life, che ha stimolato in noi molta curiosità, abbiamo scoperto che Vera Snabl, la figlia di uno dei bambini salvati dal Kindertransport, abita a Bologna e quindi i nostri insegnanti hanno deciso di invitarla a dialogare con noi. Così il 5 aprile, accompagnata da sua figlia Federica, ci ha raccontato la storia di suo padre Hanus, uno di quei 669 bambini salvati da Nicholas Winton. Nel 1939 a Praga gli ebrei incominciarono a vivere in condizioni disumane per via delle leggi razziali. Da un momento all’altro tutti i bambini ebrei, compreso Hanus, vennero cacciati dalla scuola e così anche gli adulti vennero licenziati dal proprio lavoro, a parte le persone che facevano dei lavori importanti e lavoravano per Hitler. Nella città di Praga la situazione stava peggiorando, e così il giovane inglese Nicholas Winton con un gruppo di amici arrivò con lo scopo di salvare bambini ebrei organizzando nove treni che dovevano portarli in Inghilterra.

Hanus, undicenne, salì sul settimo treno. Suo fratello Franz, di 14 anni, sarebbe dovuto partire con l’ultimo treno: era il 1° settembre 1939 e lo scoppio della II Guerra Mondiale fece chiudere i confini e quel treno non partì mai. La famiglia Snabl fu portata prima al campo di smistamento di Terezin, poi durante il trasferimento al campo di Auschwitz fu portata sul camion su cui viaggiavano. A detta di Vera, suo padre non le ha mai parlato apertamente di questo fatto che lo ha segnato per tutta la vita per il trauma e il senso di colpa per essersi salvato.

Ogni bambino, appena giunto in Inghilterra, veniva dato in affidamento a una famiglia. Successivamente, il Governo cecoslovacco in esilio, riunì tutti i bambini in un hotel dismesso nel Galles fino alla fine della guerra. Là studiavano, facevano sport, recitazione e impararono l’inglese come abbiamo visto attraverso due documentari che Vera ci ha fatto vedere: tra i bambini e i ragazzi più grandi c’era suo padre.

Vera è una signora che attualmente abita fra Lugano e Bologna. È una donna molto allegra e positiva che è stata davvero felice di parlarci di suo padre e dell’esperienza da lui vissuta. Ha risposto alle nostre domande e alla fine ha voluto salutarci con questa frase: "Sono grata a Nicholas Winton perché ha dato a mio padre la possibilità di salvarsi e quindi io, mia figlia e il figlio di mia figlia esistiamo grazie a lui".

Eva De Bartolomeo III A, Marta Lo Monte III B della scuola media Sacro Cuore