I Kodaclips vanno di corsa: "Vogliamo solo suonare"

Questa sera la formazione indie rock cesenate presenta ’Glances’, album d’esordio arrivato dopo appena un anno di attività

Migration

Si intitola ‘Glances’ il disco di debutto dei Kodaclips, formazione indie rock cesenate caratterizzata da sonorità shoegaze, un particolare sottogenere del rock britannico. La band presenterà il disco in anteprima questa sera al Vidia club, dove a partire dalle 21 si esibiranno anche Marrano, Tv Fuzz, Onan e Veronica Rambelli. La formazione del gruppo è composta da Alessandro Mazzoni alla voce e chitarra ritmica, Lorenzo Ricci alla chitarra solista, Sonny Sbrighi al basso e Francesco Casadei Lelli alla batteria.

Kodaclips, come ci si sente a pubblicare il proprio disco d’esordio dopo poco più di un anno di attività?

"Siamo molto felici. Abbiamo cominciato a suonare insieme durante l’estate dello scorso anno. I brani contenuti nel disco sono cambiati molto nel corso di questi mesi. All’inizio avevamo un suono più asciutto, adesso utilizziamo molti più effetti".

Il titolo del disco da cosa deriva?

"È una citazione al brano ‘Don, Aman’ degli Slint, band americana che ci ha ispirato tantissimo all’inizio della nostra avventura".

C’è qualche brano a cui siete più affezionati?

"Siamo molto legati a Pacific, il secondo brano dell’album. È una canzone che si basa su un arpeggio dal ritmo lento, ma che poi esplode verso il finale. Il testo è molto espressivo, ed è forse quello che più di tutti mette in risalto le abilità espressive del nostro cantante. Però ci sono anche altri brani".

Tipo?

"Cerbero, per esempio, è un brano cupo, molto grunge e anni ’90. È un pezzo molto aggressivo e sostenuto, costruito però su diverse strutture musicali che si alternano. Il testo parla di paranoia e senso di inadeguatezza, due temi che ritornano spesso all’interno dei brani del disco".

Come vi siete avvicinati al genere dello shoegaze?

"Veniamo tutti da esperienze musicali diverse, ciò che ci ha spinto a provare questa avventura, è il retroterra musicale della nostra zona".

A proposito di scena, con voi si esibiranno diversi gruppi.

"Per quanto il cesenate non sia una zona enorme, ci sono tanti gruppi validi in zona. Con questo nostro evento volevamo ridare vita alla scena musicale, riportandola al Vidia, locale da dove tutti hanno cominciato a suonare".

Cosa farete in futuro?

"Abbiamo già scritto buona parte del secondo album. Il nostro obiettivo resta quello di suonare il più possibile".

Filippo Aletti