Il buio sulla sicurezza e quei colpevoli silenzi

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Da non appassionato di matematica e dintorni, le dico che i numeri raramente sbagliano. Magari le classifiche sulla criminalità possono accentuare, ma non stravolgere la realtà dei fatti. E se la nostra provincia è al 32° posto in Italia, un motivo ci sarà. Forse anche più di uno. Dove c’è fumo c’è anche l’arrosto. Nelle ultime settimane, puntuale come la raccolta delle olive, si sono scatenati i ladri di biciclette. Furti mirati e preparati con cura: una banda specializzata che sa dove andare e cosa trovare. In genere bici da corsa che costano come un’utilitaria. Al di là dei numeri c’è poi quella che viene definita percezione della sicurezza. E le cose qui vanno anche peggio. E mi riferisco all’illuminazione pubblica che alcuni Comuni hanno deciso di ridurre (qualcuno addirittura le ha spente del tutto) per far fronte al caro bollette. Risparmiare è sacrosanto, ma farlo su un tema delicato come quello della sicurezza può essere pericolo se non controproducente. Ultimo capitolo, quello relativo alle forze dell’ordine. L’annuncio del taglio di 6 agenti al commissariato di Cesena avrebbe dovuto far scattare un campanello d’allarme bello grosso. Sei poliziotti in meno, su un organico già ridotto all’osso, significa meno presidio del territorio. E invece questa notizia è stata accolta da un sinistro silenzio.