Il giudice toglie al ’santone’ case e soldi

Decreto della magistratura di Bologna, su richiesta della questura di Forlì, contro Mario Guerrini, condannato nel 2020 a tre anni e mezzo

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Guerrini oggi ha 80 anni. Ha fatto il cuoco fino ai 40. Poi ha sentito dentro di sè la vocazione. Ed è tramutato in santone; fondando "il gruppo di preghiera ’Immacolata concezione’ e ispirandosi a Maria Vergine", con centinaia di fedeli adoranti che accorrevano nella sua casetta di via Bacilina a Forlì, a due passi dalla questura, a tre passi dal vescovado; faceva "esorcismi e guarigioni"; impartiva "benedizioni"; 20 euro (o 30mila lire) ad ogni sacra aspersione. Per il sistema giudiziario è un truffatore: Mario Guerrini finisce ai domiciliari nel marzo 2020; sette mesi dopo patteggia una pena di tre anni e mezzo (non ha comunque mai fatto un giorno di carcere, data l’età) per i reati di truffa aggravata, esercizio abusivo della professione medica e di alcuni episodi di palpeggiamenti giudicati come "violenza sessuale".

La vicenda terrena di Guerrini non è però finita qui: oggi il tribunale di Bologna gli ha sequestrato, a titolo preventivo, beni mobili e immobili per 700mila euro, riferibili a lui e ai suoi tre famigliari. Due case a Forlì; una a Lido di Classe; due garage e quattro conti correnti. Provvedimento richiesto dall’anticrimine di Forlì in quanto inquadrabile nelle categorie di "pericolosità sociale previste dal Codice antimafia". Adesso Guerrini attende il ricorso, che ha già attivato grazie al suo legale; se però gli andrà male, perderà, per confisca, tutti questi beni (compresa la casa dove abita oggi).

Il sequestro arriva al termine di quasi due anni di indagini della questura di Forlì. Che dopo la sentenza di patteggiamento avvia un’inchiesta sussidiaria sui beni materiali dell’ex santone, che ha ormai perduto la sua aura magnetica, oltre al filone d’oro dei suoi infaticabili adepti. Centinaia, un tempo. Ogni giorno, una trentina. Dalle 4 del mattino alle sette di sera. Tra i fedeli però qualcosa s’incrina. Una decina di loro fuoriesce dal gruppo. Una cinquina fa denuncia alla polizia, per presunti "abusi e soprusi". È il 2018. Un anno dopo si muove anche la diocesi, con una "ammonizione a carattere ufficiale, presa in base al codice di diritto canonico", che vieta a Guerrini di "fare esorcismi e guarigioni, impartire benedizioni e svolgere atti tipici dei sacerdoti".

L’inchiesta giudiziaria della polizia giungerà alla conclusione che Guerrini avrebbe pure fatto "il medico senza averne i titoli... prescrivendo ricette per i suoi seguaci-pazienti"; ricette che l’ex cuoco avrebbe condito con "con pratiche di massaggi" che per la pubblica accusa "in certi casi sarebbero trascesi in palpeggiamenti, qualificati dall’autorità giudiziaria in violenza sessuale...".

Un tetto però gli resta. Il santuarietto di città di via Bacilina, sequestrato durante l’inchiesta penale del 2020, è infatti oggi tornato a disposizione dell’ex guaritore Guerrini e di tutta la sua famiglia (seguaci esclusi).

Maurizio Burnacci